Acqua Sulfurea, dopo anni e anni di parole, finalmente si è passati ai fatti. Sono finalmente iniziati i lavori di recupero e adeguamento dell’antico sito termale isernino. Cinquecentomila euro di lavori che sono stati affidati, con un ribasso di circa il 15%, ad una impresa di Pontecagnano, in provincia di Salerno, la Samoa Restauri srl. Il bello dell’appalto è che, all’inizio, la commissione lo aveva aggiudicato a un’impresa di Isernia, ma un successivo, approfondito controllo ha evidenziato un banale errore nei calcoli, per cui i lavori sono stati affidati successivamente e regolarmente alla Samoa. Una impresa in qualche modo famosa e ben nota alle cronache nazionali. Emanazione diretta, infatti, del Gruppo Caccavo srl, che nel 2010 realizzò il restyling del Teatro Grande di Pompei, vicenda che ebbe clamore nazionale dando origine a un processo e al siluramento del commissario straordinario di Pompei. Vicenda giudiziaria per la quale Annamaria Caccavo è finita sotto processo con altri imputati, tra cui per l’appunto Marcello Fiori, ex Commissario Straordinario per gli scavi di Pompei, vicinissimo a Berlusconi e attuale coordinatore dei Club Forza Silvio. Per quell’appalto del Teatro Grande, a marzo, la Guardia di Finanza ha anche ottenuto per Fiori il sequestro conservativo di beni per circa 5 milioni e 770 mila euro. L’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore della Corte dei Conti Donato Luciano e condotta dalle Fiamme Gialle di Torre Annunziata, coinvolge, oltre a Fiori, nove dirigenti del ministero per i Beni Culturali, per ipotesi di reato che vanno dalla corruzione alla frode, dall’abuso d’ufficio alla truffa nell’affidamento e nella gestione di contratti.
Intanto, presso il Tribunale di Torre Annunziata è iscritta a ruolo la prima udienza del processo che vede tra gli imputati sempre l’ex legale rappresentate dell’azienda salernitana Annamaria Caccavo e l’ex commissario di protezione civile Marcello Fiori. Le ipotesi di reato vanno dalla corruzione alla frode, dall’abuso d’ufficio alla truffa nell’affidamento e nella gestione di contratti. La procura contesta la levitazione degli importi necessari al restauro del Teatro Grande da 449mila euro a 8 milioni. Circostanza che non ha però impedito ai Caccavo di continuare a vincere gare a Pompei.
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