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venerdì, Aprile 26, 2024

Nomine Corecom, la casta non perde il vizio. Spunta il conflitto di interessi

AperturaNomine Corecom, la casta non perde il vizio. Spunta il conflitto di interessi

di GIOVANNI MINICOZZI

Non si placano le polemiche e le contestazioni contro la nomina dei tre componenti del Comitato Regionale per la Comunicazione effettuata nei giorni scorsi dal Presidente del consiglio regionale Salvatore Micone. Come è noto i prescelti sono stati:
Fabio Talucci, già assessore alla Provincia di Campobasso e consulente di professione, alla Presidenza;
Nicola Lavanga, avvocato dello studio legale di Nicola Lucarelli a sua volta nominato recentemente dal Presidente Toma nel Cda della nuova Fondazione Giovanni Paolo II, componente di maggioranza;
Angela Catalano, avvocato di area PD ed esperta nei diritti dei consumatori, componente di minoranza.
Dunque, nel massimo organismo regionale per la comunicazione non esiste traccia di una figura di esperienza nel settore né di un giornalista. Contro tale decisione hanno già protestato energicamente il Presidente di Assostampa Molise, Giuseppe Di Pietro, la Presidente dell’Ordine dei giornalisti, Pina Petta, e il rappresentante nazionale dell’ordine, Cosimo Santimone.
Malumori si sono registrati anche tra i banchi della maggioranza, tanto che le leghiste Aida Romagnuolo e Filomena Calenda hanno preannunciato una interrogazione urgente.

Fabio Talucci

Peraltro, la vicenda si tinge di giallo poiché, secondo quanto riferito da alcuni tra i massimi rappresentanti del settore dell’informazione, ci sarebbe stato uno scambio di fatto tra il Presidente del Consiglio regionale e il neo presidente del Corecom. Ovvero, un familiare diretto dell’esponente politico avrebbe usufruito di un tirocinio formativo retribuito dalla società Team System di Campobasso per il periodo 19 luglio 2018 (due mesi prima delle nomine al Corecom) e 19 gennaio 2019 finalizzato a una successiva probabile assunzione definitiva. Niente di strano se non fosse che alla Team System svolge la sua opera, con mansioni importanti, Fulvio Talucci che risulta essere il fratello di Fabio Talucci nominato alla Presidenza del Corecom dal Presidente de Consiglio regionale.

Su questa raccapricciante notizia il Presidente di Assostampa Molise, Giuseppe Di Pietro, ha dichiarato a muso duro: “Si tratta di metodi ripugnanti, obsoleti e dannosi per l’intero settore dell’editoria che sta attraversando un periodo di profonda crisi. Qualora la notizia dello scambio risultasse veritiera – ha concluso Di Pietro – sarebbe un fatto di inaudita gravità contro il quale attiveremo i nostri legali per tutelare il settore dell’informazione in tutte le sedi giudiziarie e coinvolgeremo anche l’Autorità Nazionale Anticorruzione“.
Dunque, la vicenda Corecom non è affatto conclusa, anzi spuntano evidenti conflitti di interessi a danno dell’intero settore giornalistico. Insomma la casta perde il pelo ma non il vizio.

 

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