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venerdì, Aprile 26, 2024

Termoli: sottufficiale della Capitaneria fa sparire multa da 25mila euro, arrestato. S’indaga anche per corruzione

AperturaTermoli: sottufficiale della Capitaneria fa sparire multa da 25mila euro, arrestato. S'indaga anche per corruzione

Un sottufficiale di 44 anni della Guardia Costiera di Termoli si trova agli arresti domiciliari perché ritenuto il responsabile della sparizione dagli archivi della Capitaneria di una multa da 25 mila euro. Nei guai è finito anche un commerciante di pesce di Lesina di 51 anni, anche lui raggiunto dalla stessa misura cautelare, firmata dal giudice per le indagini preliminari Elena Quaranta. Sono accusati, in concorso, di sottrazione e occultamento di atti pubblici e il sottuffuciale ora rischia anche il congedo. Le indagini sono partite proprio dalla Capitaneria e dall’ex comandante Sirio Faè, quando ci si è accorti dell’assenza dei documenti. L’inchiesta, molto intensa, è stata seguita direttamente dal procuratore capo di Larino Antonio La Rana, che ha delegato la stessa Capitaneria e la Guardia di Finanza di Larino. Tutto è partito da un controllo all’interno del porto da cui è scaturita una multa da 25mila euro a un commerciante di Lesina, che aveva nel furgone 168 chili di merluzzi sotto-misura, senza etichettatura e senza fattura. Inevitabile per l’uomo una sanzione salata, oltre al sequestro del pesce comprato. Ma nel giro di qualche settimana sia il foglio del verbale della multa, che quello del sequestro sono spariti dai faldoni archiviati in Capitaneria. In seguito anche l’ingiunzione di pagamento inviata al commerciante è stata sottratta. Una copia digitale era stata però conservata e da qui sono partite le indagini. Il procuratore La Rana, ha sottolineato la collaborazione immediata all’interno stesso del corpo della Guardia Costiera.
Altre tre persone sono indagate e fanno parte della marineria locale. Lo scopo è quello di capire se il sottufficiale avesse operato allo stesso modo anche in altre occasioni.
Le ipotesi di reato per cui ancora si indaga sono omissione, rivelazione di segreto d’ufficio e corruzione.
Cosa abbia spinto il sottufficiale a rischiare in prima persona è ancora oggetto d’indagine. L’uomo, anche lui di origini pugliesi, è in servizio a Termoli da circa 4 anni e al momento dell’arresto ha avuto un lieve malore. Dalla perquisizione in casa sono inoltre emersi materiali utili alle indagini, come spiegato dal procuratore. Per il blitz è stato impiegato anche personale del Nucleo speciale di intervento del comando generale della Guardia Costiera di Roma.

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