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sabato, Aprile 27, 2024

Agnone. Accusata ingiustamente di essere una finta cieca, Lucia Orlando: vissuti 4 anni da incubo

AgnoneAgnone. Accusata ingiustamente di essere una finta cieca, Lucia Orlando: vissuti 4 anni da incubo

Era stata accusata di essere una finta cieca, di aver incassato indebitamente i sussidi dall’Inps. Durante le indagini era stata anche filmata mentre si muoveva in assoluta autonomia durante una processione. Ma Lucia Orlando, 27 anni, di Agnone, non vedente lo è davvero. La verità è venuta a galla dopo un iter giudiziario durato 4 anni. Una consulenza tecnica svolta all’Umberto I di Roma ha dimostrato che la ragazza ha sempre detto la verità. Gli esami alla quale è stata sottoposta hanno spazzato via tutti i dubbi. Si è dunque trattato di un errore giudiziario. Nei giorni scorsi, il suo avvocato di fiducia, Lorenzo Marcovecchio, ha consegnato alla sua assistita il decreto di archiviazione emesso dal tribunale di Isernia: “È bastata una consulenza tecnica d’ufficio – ha spiegato il legale – per dimostrare che la signora Orlando fosse cieca. Quindi abbiamo presentato delle memorie scritte alla Procura che ha provveduto ad archiviare il caso. Non c’è stato dunque nemmeno il rinvio a giudizio. La mia assistita ha recuperato la piena proprietà dell’immobile, la pensione che percepiva e gli arretrati”. Lucia Orlando ha accolto con grande gioia la notizia. Ma l’accertamento della verità non potrà cancellare i 4 anni da incubo vissuti, tra l’altro segnati dal blocco delle mensilità percepite dall’Inps e dal sequestro di due appartamenti: “Sono stati 4 anni difficili – ha commentato – pieni di difficoltà. Ho percorso una strada difficile per arrivare alla verità. Ero convinta di avere ragione”. L’inchiesta – come detto – ruotava intorno ad alcuni filmati che la vedevano muoversi in assoluta autonomia: “Non capisco: nel 2018 un non vedente non può avere una sua autonomia? Non deve essere necessariamente accompagnato. Possono svolgere una vita normale. Non vedere non significa non poter vivere, non poter lavorare, non poter fare altre attività”. Lucia Orlando è stata profondamente segnata da questa storia. Comprensibile la sua rabbia, quando in tv sente parlare di finti ciechi: “Provo tanta rabbia, perché molte volte a mio avviso non si va a fondo in questi casi. Se una persona si muove autonomamente per strada, non significa che sta bene. Magari ha dei sussidi per potersi aiutare, conosce i movimenti che fa, conosce – ha concluso – i luoghi in cui vive”.

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