11.6 C
Campobasso
venerdì, Aprile 26, 2024

Integrazione Cardarelli-Cattolica, tutto fermo. A rischio lo sblocco delle assunzioni

AperturaIntegrazione Cardarelli-Cattolica, tutto fermo. A rischio lo sblocco delle assunzioni

di PASQUALE DI BELLO

Le fibrillazioni legate al processo di integrazione tra Cardarelli e Cattolica sono destinate ad avere ripercussioni generali sul riordino sanitario in corso. A risentirne, in particolare, potrà essere il blocco belle assunzioni in corso, un nodo che era destinato a sciogliersi a fine anno.

Potrebbe saltare il tanto preannunciato superamento del blocco del turn-over in ambito sanitario. La vicenda, come altre, è legata alla effettiva vigenza del Piano Operativo varato dal presidente e commissario ad acta Paolo di Laura Frattura e sottoposto a condizione dal Tavolo tecnico nazionale e dalla Conferenza Stato-Regioni. L’elemento determinante che potrebbe far saltare il banco, è la mancata intesa tra la Regione e la Fondazione Giovanni Paolo II relativamente al processo di integrazione tra Cardarelli e Cattolica.
Dopo qualche timido tentativo di dialogo tra le parti in causa, la vicenda la scorsa settimana si è trasferita da Campobasso a Roma dove, presso il Ministero della Salute, si susseguono i contatti per la definizione del protocollo di integrazione la cui firma era attesa per il 31 dicembre prossimo. La data, destinata a slittare, porterà con se altre conseguenze: tra queste il mantenimento del blocco delle assunzioni, ostacolo che potrà essere rimosso solo in caso di piena vigenza del Piano Operativo. Quest’ultimo, vale la pena di ricordarlo, potrà dispiegare completamente i suoi effetti soltanto in caso di rispetto integrale delle prescrizioni imposte.
I segnali all’orizzonte non lasciano sperare nulla di buono. Da parte della Cattolica permane la richiesta avanzata nei confronti di Frattura di ritiro del decreto 63 promulgato lo scorso novembre col quale il Commissario ad acta per la Sanità ha tagliato il budget della struttura provata di 2milioni e 600mila euro. Da parte di Frattura permane la chiusura ad una ipotesi del genere.
Nel frattempo, mentre si prepara un corto circuito dalle conseguenze imprevedibili, Frattura trova il modo di gettare benzina sul fuoco. Riferendosi al Forum per la Sanità pubblica dice: «Da parte del Forum attacchi personali», ribadendo la netta chiusura al dialogo con la principale organizzazione a difesa delle strutture pubbliche.

In attesa dei botti di fine anno, le dichiarazioni di Frattura sono destinate a fare rumore oltre che danno. Il mancato confronto e l’assenza di dialogo con un interlocutore che lo scorso 18 maggio ha portato in piazza seimila persone, non solo è un errore nello specifico ambito della ristrutturazione sanitaria, ma è una sciocchezza in termini generali. Una lacuna, quella dell’allergia al confronto, che fa del presidente della Regione una costante del problema e mai una parte della soluzione.

Ultime Notizie