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venerdì, Aprile 26, 2024

Oculistica. Requiem per il Vietri di Larino, l’Asrem trasferisce tutto a Termoli

AperturaOculistica. Requiem per il Vietri di Larino, l'Asrem trasferisce tutto a Termoli

di PASQUALE DI BELLO

Sanità. Dopo la censura de cittadini alla riforma sanitaria voluta da Frattura, adesso arriva la bocciatura del sindacato dei medici. In una nota, l’Anaao Assomed denuncia la chiusura di servizi essenziali e la noncuranza del Governo regionale. Intanto il Vietri da l’addio definitivo all’oculistica, un tempo fiore all’occhiello. L’Asrem ha disposto il trasferimento di tutte le attrezzature a Termoli.

Ormai è diventata la novella dello stento, una fabbrica di guai che non accenna a dismettere la produzione. Non passa giorno, infatti,  che la cronaca molisana non registri criticità o problemi legati al mondo della Sanità. La notizia, fresca di giornata, è che dal 10 giugno tutte le attrezzature dell’ex ospedale Vietri di Larino necessarie agli interventi urgenti di oculistica verranno trasferite presso l’ospedale di Termoli. Tanto ha disposto con un suo provvedimento il Direttore generale dell’Asrem, Gennaro Sosto. Tutto questo, scrivono dall’Asrem, “in considerazione dei disservizi creatisi nella gestione delle emergenze”. Per questo, aggiungono, “ritenendo che per il futuro non sia più praticabile la presenza di un anestesista presso la struttura di Larino per l’attività ambulatoriale complessa, è necessario il totale trasferimento di tutte le attività chirurgiche presso il presidio ospedaliero di Termoli”. In parole povere, a Termoli viene trasferito tutto: sia per le urgenze che per il resto. Da un occhio cavato ad una semplice cataratta, bisogna passare da Larino, un tempo eccellenza per l’oculistica, a Termoli.

La storia che abbiamo raccontato è solo una delle tante di un processo silenzioso strisciante di smantellamento del servizio sanitario pubblico. Ad affermarlo, oltre a migliaia di cittadini, è anche il sindacato dei medici, l’Anaao Assomed, che con una propria nota denuncia la chiusura di servizi essenziali. “Accampando il blocco del turn-over – scrivono i medici – “servizi essenziali per la salute della popolazione molisana vengono chiusi o fortemente ridotti, siano essi di competenza ospedaliera oppure territoriale: diabetologia, senologia, endocrinologia, fisiopatologia respiratoria, centro ipertensione, ecografia renale a Isernia; chirurgia vascolare a Campobasso; diabetologia e assistenza domiciliare ai malati oncologici a Larino; ortopedia ad Agnone”.

Denunciata dal sindacato medico anche la situazione dei Pronto soccorso che – scrivono sempre i medici – “stanno patendo da mesi la noncuranza del governo regionale”. Eppure, concludono, “basterebbe indire velocemente i concorsi per la stabilizzazione del personale medico e sanitario precario come avviene nelle regioni limitrofe”.

Insomma, i medici mettono un pesantissimo carico da undici sulla vicenda Sanità, denunciando in coro con tutto il Molise lo sfascio generale. Altro che il procurato allarme di cui parla il presidente Frattura, l’unico forse in tutta la Regione a non comprendere i termini di una vera e propria sollevazione popolare.

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