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sabato, Aprile 27, 2024

Frattura mette tutti d’accordo: il suo piano della sanità è da cambiare

AttualitàFrattura mette tutti d'accordo: il suo piano della sanità è da cambiare

sanita-4di GIOVANNI DI TOTA

Per Ulisse Di Giacomo l’annuncio di Frattura di voler discutere sul territorio i piani operativi è un’altra presa in giro. Al senatore del Nuovo centro destra fanno eco i cinque stelle, secondo i quali quello che doveva essere il grande giorno della sanità, si è rivelato la solita pantomima, con un copione imparato a memoria.

Per i metalmeccanici della Fiom, l’ala dura della Cgil, il programma presentato dal governatore prefigura un processo che porta alla privatizzazione quasi totale della sanità molisana.

“Il diritto alla salute, così come sancito dalla nostra carta costituzionale, è un bene comune e perciò deve essere preservato da una logica di profitto”, ha affermato il consigliere regionale del Pd, Massimiliano Scarabeo.

Le reazioni al dibattito di palazzo Moffa, che nelle intenzioni della vigilia sembrava dovesse essere conclusivo, scavano ancora di più un solco nel giudizio che i piani provocano all’esterno delle stanze della politica e il convincimento del commissario ad acta, Frattura, del direttore della sanità Marinella D’Innocenzo e dei colonnelli del presidente.

Ma anche su questo aspetto, quello che fino alla seduta del consiglio regionale era sembrato un bunker dal quale respingere gli assalti, si sta trasformando in un cumulo di macerie sotto i colpi dei comitati, dei medici, dei precari , dei pazienti e perfino di esponenti della maggioranza.

Ulisse Di Giacomo ha invitato i cittadini a non farsi ingannare dal tour di Frattura che – ha spiegato il senatore – ha accettato le imposizioni da Roma per restare in carica da commissario. A breve, ha concluso Di Giacomo, una nuova classe dirigente rimetterà le cose a posto anche nella sanità.

Il Movimento cinque stelle ha spostato il cuore del problema nel rapporto tra pubblico e privato. In una sanità che funziona, è la tesi del movimento, non è possibile che cardiologia e oncologia siano affidate solo al privato. Se questo è il prezzo da pagare alla coabitazione tra Cardarelli e Fondazione Giovanni Paolo II cinque stelle non ci sta. Valorizzare gli ospedali pubblici, ha ribadito Scarabeo, rientra nel mandato che gli elettori ci hanno affidato. Rispettare l’impegno assunto con gli elettori è il meno che siamo chiamati a fare, la sua conclusione. La Fiom ha chiamato a raccolta gli iscritti e  le loro famiglie per difendere la sanità privata e il diritto di tutti a essere curati.

Di Giacomo e i cinque stelle, Scarabeo e la Fiom. I comitati di cittadini e professionisti, primari e infermieri. Rappresentanti di mondi a volte antitetici si ritrovano dietro lo stesso striscione e individuano un obiettivo comune. Cambiare quel disegno di sanità. In questo, sì, Frattura è riuscito nell’impresa di mettere tutti d’accordo.

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