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sabato, Aprile 27, 2024

Sanità, comitati sul piede di guerra contro l’avviso pubblico dell’Asrem

AperturaSanità, comitati sul piede di guerra contro l'avviso pubblico dell'Asrem

Ancora una ferma presa di posizione dei comitati Pro Cardarelli di Campobasso e Bene Comune Veneziale di Isernia che continuano la loro battaglia in difesa della sanità pubblica. «Il personale delle strutture per acuti è rimpiazzato con contratti, libero professionali, a 24 euro lorde a ora,per svolgere le stesse mansioni di chi è stabilizzato o con contratti regolari a tempo definito».  E’ quanto evidenziano contestando senza mezzi termini, il contenuto del recente atto dell’Asrem, il numero 420 del 26 giugno, un avviso pubblico per conferire appunto detti incarichi a medici specialisti.
«Un altro tassello per la destrutturazione il
servizio pubblico» sottolineano. «Per la prima volta si procede ad un’ulteriore precarizzazione del personale medico nell’Azienda Sanitaria regionale. Mai era successo
in passato – dicono ancora –  neppure durante la gestione commissariale, che si procedesse alla stipula di questi contratti».
Per i due comitati tutto ciò si aggiunge a una situazione già drammatica con la dismissione di Unità operative e con i piccoli ospedali che sono stati  privati delle loro funzioni, non riconvertiti in strutture a bassa e media intensità di cura, ambulatori, lungodegenze.
«Tutto viene precarizzato – continuano – per arrivare ad un sempre peggiore funzionamento della struttura pubblica. Al contrario non vengono toccate le strutture private convenzionate che assorbono circa 170 milioni di euro all’anno.
Anzi – rimarcano i comitati Pro Cardarelli e Bene comune Veneziale – si espandono le convenzioni come nel caso della struttura di Salcito. In pratica si privatizza defunzionalizzando il pubblico”.
I comitati dunque denunciano questo atto e sperano che anche altri, compresi i sindacati, si ribellino a
quella che definiscono una deriva. «Si sta assistendo alla destrutturazione funzionale del pubblico e alla
trasformazione del diritto alla salute da bene comune in merce. Se  non si reagisce ora – concludono –  perderemo progressivamente un diritto fondamentale.

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