Il web e alcuni giornali hanno ironizzato sull’improvvisa visita alle truppe italiane a Herat, in Afghanistan, del premier Matteo Renzi, andato in mimetica a portare ai militari il saluto della nazione per la festa della Repubblica.
Un gesto di propaganda, la tesi degli oppositori, per distogliere l’attenzione dal caos post elettorale nel Pd.
E’ stata, invece, la prima celebrazione da capo dello Stato per Sergio Mattarella, con la parata sui fori e le frecce tricolori alla quale ha assistito al fianco del presidente del Consiglio, tornato appena in tempo. E ai militari, impegnati nelle operazioni all’estero, è andato il primo pensiero di Mattarella nel 69 compleanno della Repubblica.
Un messaggio rimbalzato davanti agli altari dei caduti in tutte le città italiane. Anche a Campobasso, al monumento di piazza della Vittoria, dove il prefetto Francesco Paolo Di Menna ha tenuto il suo intervento, il primo pensiero è andato a chi ha sacrificato la propria vita.
A poche decine di metri dal monumento ai caduti c’è anche la lapide che ricorda Alessandro Di Lisio, il parà di Campobasso morto in un attentato in Afghanistan
La festa della Repubblica, ha poi ricordato il prefetto, deve essere la festa di tutti gli italiani e i cittadini nelle istituzioni devono sentirsi a casa.
Festa della Repubblica, la cerimonia a Campobasso
