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venerdì, Aprile 26, 2024

Isernia, palazzo Jadopi abbandonato nell’incuria e nel degrado

AttualitàIsernia, palazzo Jadopi abbandonato nell'incuria e nel degrado

Si affaccia su piazza Carducci, ed è uno dei più interessanti palazzi della città. Costruito nel Settecento, fu teatro di un evento sanguinoso. Nel 1860, Stefano Jadopi, parlamentare isernino del regno borbonico, si dimise per far parte del comitato di accoglienza di Vittorio Emanuele. I borbonici isernini decisero allora di tendergli un agguato, ma per sbaglio se la presero con il figlio. Per ripristinare l’ordine, il re inviò a Isernia sette garibaldini, che però furono sopraffatti e uccisi dai borbonici e le loro teste furono appese ai balconi. Narra una leggenda locale che nel Palazzo viva ancora oggi il fantasma di uno di essi. Ebbene questo palazzo nobiliare fu acquistato dalla Regione dopo il 2000, per ospitarvi i propri uffici, disseminati in ogni angolo di Isernia. Solo che il cantiere, regolarmente avviato nel 2010, fu poi fermato, probabilmente per carenza di fondi. Il problema è che il vecchio tetto era stato tolto per far spazio a quello nuovo che, però, non è mai stato realizzato.
Il risultato è che nel palazzo ci piove, le stanze e il cortile sono perennemente allagati, mura e travi stanno marcendo e l’antico immobile si è trasformato in un habitat perfetto per topi, gatti e – se c’è – anche per il fantasma del garibaldino che invoca vendetta.
Uno spreco tutto italiano e molisano che rischia di far finire nel degrado irrecuperabile uno dei più bei palazzi del centro storico di Isernia.
Un palazzo dove sarebbe potuta andare l’università, una biblioteca o anche semplicemente gli uffici della Regione, evitando così di pagare onerosi fitti.
Un vero e proprio peccato per un prezioso immobile che riflette i canoni dello stile neoclassico tipico del settecento. Il prospetto si sviluppa su tre livelli ed è abbellito da un notevole portale d’ingresso, incorniciato da una coppia di semicolonne di ordine tuscanico innalzate sul basamento in pietra che prosegue a chiusura del prospetto. Pregevole è anche l’ampio scalone interno che conduce dal pianterreno al piano superiore. Peccato che tutto ciò rischi di finire in un mucchio di macerie e senza che nessuno faccia qualcosa per evitarlo. (edigaetano)

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