di TONINO DANESE
Numeri e cifre, quelle esposte dal Governatore Frattura e dall’Assessore regionale Pierpaolo Nagni, che hanno incontrato la stampa per spiegare le motivazioni del Tar che ha respinto il ricorso di Atm sulla decisione della Regione di annullare il bando per il gestore unico del trasporto extraurbano, revocando l’assegnazione provvisoria per irregolarità contributive dell’azienda guidata da Giuseppe Larivera.
“Il Durc è importante, servono garanzie per affidare un servizio che rappresenta la seconda voce di spesa regionale, costa 68 milioni di euro l’anno” ha detto Frattura “ finanziato per il 90% da fondi pubblici, a fronte di 34 milioni che arrivano dallo Stato centrale”.
“La Regione – hanno aggiunto Frattura e Nagni – ha effettuato pagamenti ad Atm nel 2014, per 19,5 milioni di euro. I debiti dell’azienda – hanno continuato – nei confronti della stessa Regioni ammontano a circa 10,5 milioni di euro. Per quanto riguarda i crediti vantati da Atm, sono poco più di 8 milioni, circa 3 milioni sono sub iudice, relativi al contratto di lavoro e ai km aggiuntivi. Quasi 4 ,5 milioni relativi al 2010, alle voci cessione credito alle banche, terza e quarta annualità e relative alla precedente amministrazione”. Sulla gara e dunque sulle motivazioni della sentenza del Tar, Frattura ha detto: “Io non so se è possibile aggiudicare una gara che vale circa 150 milioni di euro a chi, come si evince da una sentenza, dichiara il falso, in quanto dichiara la corretta emissione del Durc ma invece, per evidente testimonianza da parte di Inps e Inail, viene fuori che c’è un debito di 991 mila euro di oneri non versati. Non credo che questa amministrazione abbia sbagliato ad adottare una delibera con la quale ha inteso non aggiudicare quella gara che aveva visto la partecipazione di un solo soggetto”.
Ha ipotizzato anche un intervento sul contratto stesso che lega la Regione ad Atm. Intanto è stata presentata in Procura la denuncia in Procura per l’interruzione di pubblico servizio.
Infine Nagni ha parlato della gara aperta ultimamente per la gestione dei biglietti e del movimento delle corse degli autobus: “Intendiamo mettere in piedi un sistema che controlli il servizio, ma questo deve essere un sistema terzo per una questione di monitoraggio e trasparenza.
Dal canto suo Larivera attende l’esito del ricorso al Consiglio di Stato e sull’interruzione di pubblico servizio e la denuncia in Procura è pronto a dire la sua, a fornire i dati delle sue ragioni, l’impossibilità a operare senza i giusti fondi che spettano all’azienda. Sull’arbitrato proposto dalla Regione è aperto, ma resta guardingo.
