La sanità molisana è in rivolta contro la nuova proposta di Piano operativo adottata dal presidente Frattura, commissario ad acta e pubblicato sul sito della Regione.
Dal documento emerge con chiarezza un dato: l’eliminazione dell’ipotesi di integrazione tra l’ospedale Cardarelli di Campobasso e la Fondazione Giovanni Paolo II, che era stata sostenuta ed annunciata dallo stesso Frattura, ma di cui non c’è traccia nel documento pubblicato il 4 giugno.
Ma a scatenare le critiche dei comitati sorti sul territorio molisano in difesa della sanità pubblica, è la drastica riduzione del numero dei posti letto a carico degli ospedali, a vantaggio delle strutture private. La nuova proposta, infatti, consolida al 37% , ben superiore al 20% delle altre regioni italiane, la percentuale dei posti letto.
Le sorti degli ospedali di Larino e Venafro sembrano essere irrimediabilmente segnate, nonostante la mobilitazione di cittadini ed amministratori locali.
Una vera e propria mannaia sul Basso Molise, così il comitato San Timoteo ha definito il Piano operativo «che -ha denunciato – è stato redatto senza tenere minimamente conto delle osservazioni e delle indicazioni espresse dal territorio”.
Il comitato pro Cardarelli ha espresso sconcerto e indignazione per la progressiva scomparsa della sanità pubblica, a totale vantaggio delle strutture private.
«Ciò viola i principi costituzionali di tutela della salute del cittadino molisano – ha denunciato – che subirà un’ulteriore inaccettabile riduzione dei servizi, il drastico taglio dei posti letto negli ospedali, attese sempre più lunghe nei punti di pronto soccorso e ulteriori gravi disagi. Per questi motivi – ha concluso il comitato che si batte in difesa del Cardarelli – siamo pronti ad intraprendere azioni di lotta ed eventualmente a perseguire azioni giudiziarie».