Su disposizione del sostituto procuratore Federico Scioli, è stata effettuata in mattinata, al Veneziale di Isernia, l’ispezione cadaverica sul corpo di Ferdinando Tanzilli, 56 anni, operaio di Afragola, morto in una casa diroccata di via Abruzzi, nella parte bassa di Sesto Campano. L’immobile era stato acquistato da un’impresa edile di Caivano per essere ristrutturato e rivenduto. Mentre l’uomo stava lavorando sul tetto, il solaio ha ceduto e lui è precipitato al piano inferiore. Prima ha battuto la testa, poi è stato travolto dalle macerie. Inutili i tentativi di rianimarlo da parte degli operatori del 118. Il corpo senza vita di Tanzilli è stato estratto dalla macerie dai Vigili del fuoco. Sulle cause dell’infortunio mortale sul lavoro indagano i Carabinieri della compagnia di Venafro. Come da prassi il titolare dell’impresa edile, un uomo di 37 anni, anche lui residente nell’hinterland napoletano, è stato iscritto nel registro degli indagati. I reati ipotizzati sono quelli di omicidio colposo e di violazione delle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. In attesa della conclusione delle indagini, il cantiere resta sotto sequestro. Intanto sull’ennesima morte sul lavoro interviene anche la segreteria regionale della Fillea Cgil: “Certi incidenti – ha detto il segretario Pasquale Sisto – non avvengono per malasorte, ma perché non vengono rispettate le più elementari norme di sicurezza. A Sesto Campano era stato montato solo un pezzo d’impalcatura, senza alcun criterio. Lo stabile, essendo fatiscente, doveva essere anche puntellato, mentre andava montata anche un’impalcatura sotto al solaio”. Il sindacato di categoria della Cgil, nell’augurarsi maggiori controlli da parte degli organi competenti, ricorda che gli incidenti sul lavoro non sono affatto diminuiti. Se ne verificano di meno solo perché nel settore edile il numero di occupati è stato praticamente dimezzato.
Operaio morto a Sesto Campano, indagato il datore di lavoro
