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giovedì, Maggio 16, 2024

Monteroduni. Insegnante scomparsa, parla il marito: Irene Cristinzio è stata sequestrata

AttualitàMonteroduni. Insegnante scomparsa, parla il marito: Irene Cristinzio è stata sequestrata

É tornato a Monteroduni per pregare sulla tomba del suocero e per aggiornare la madre e il fratello di Irene Cristinzio sulle ultime novità. Antonino Nanni, il marito dell’insegnante molisana scomparsa poco più di tre mesi fa a Orosei, sin dal primo momento aveva escluso l’ipotesi dell’allontanamento volontario, pensando invece a un sequestro. Ora anche le indagini sembrano aver imboccato questa strada. Perché è convinto che sua moglie sia stata sequestrata? “Era giovedì – spiega il signor Antonino – e aveva organizzato tutto ciò che c’era da fare quel giorno e per tutta la settimana, perché il nipote, la figlia e il marito sarebbero dovuti partire la domenica. È assurdo pensare che prima organizza tutto e poi se ne va. Non è normale, non è logico. Avrà avuto forse un malore, come sostiene qualcuno? D’accordo, però il cellulare era staccato”. Ma chi può averla sequestrata? “Un bel problema. Non saprei. Forse – aggiunge il marito di Irene – è stata portata via con l’inganno, con le minacce, con la forza. In qualche modo l’hanno portata via. Presumo che non sia stata presa da una sola persona, perché era ormai diventata una buona atleta e si sarebbe difesa con tutte le proprie forze. Il perché? Non è al momento individuabile”. Si aspetta la richiesta di un riscatto? “Non abbiamo grandi disponibilità, ma davanti a un’eventualità del genere siamo disposti a fare qualsiasi sforzo”. Sabato ad Orosei è prevista una fiaccolata di solidarietà per Irene Cristinzio. Coinvolgerà tutti i paesi del circondario. Un modo per tenere accese la speranza e l’attenzione sulla scomparsa dell’insegnante. L’augurio è che la manifestazione smuova qualche coscienza, che qualcuno si faccia vivo con qualche buona notizia. Per Michele Cristinzio, fratello della donna scomparsa, in questa storia c’è un solo rammarico: aver perso tempo con altre ipotesi investigative. “Sì, si è perso tempo nel verificare l’ipotesi dell’allontanamento volontario. Ritengo – aggiunge il fratello di Irene – che mio cognato sia stato torchiato ingiustamente. È una persona squisita, un professionista serio. Forse era il caso di dargli ascolto: da sardo aveva capito subito di cosa si trattasse. Aveva chiesto di chiudere le strade del paese. Ma le cose sono andate diversamente”.

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