13.9 C
Campobasso
venerdì, Aprile 26, 2024

Elezioni tra giugno e ottobre. La politica molisana va alla resa dei conti

AperturaElezioni tra giugno e ottobre. La politica molisana va alla resa dei conti

di PASQUALE DI BELLO

Con il probabile ritorno anticipato alle urne, insieme alla battaglia parlamentare in Molise ne sta per partire un’altra: la resa dei conti tra i delusi e gli sconfitti della tornata di febbraio e gli attuali inquilini di Camera e Senato. Sono in tanti a scaldare i motori, in attesa del “fallimento” della politica nazionale.

La surreale atmosfera capitolina, sospesa tra la vita e la morte di una legislatura appena cominciata, si sta gradualmente trasferendo dal centro del Paese alla sua periferia. Appare chiaro che nessuno riuscirà a formare un governo che non sia un pateracchio sia sul piano politico che su quello istituzionale. L’estremo e dubbio tentativo di Giorgio Napolitano di affidare ad una commissione di “saggi” l’estensione di una lista di priorità nazionali sulle quali chiamare al confronto (e a raccolta) le forze politiche, è destinata a spegnersi ancor prima di accendere i motori. I seggi, appare evidente, contano e valgono più dei saggi e, da Roma a Campobasso, dalle Dolomiti a Pantelleria, tutti scaldano i motori in vista delle prossime e imminenti elezioni: chi per conservare quello che ha, chi per riconquistare quello che ha perso, chi per conquistare quello che non ha avuto, chi per costruire quello che potrebbe essere un utile trasloco da un palazzo all’altro, da un’assemblea all’altra, da una tribuna ad un’altra. Tecnicamente sono in molti a trovarsi in questa condizione.

Cominciamo da quelli che ci stanno, che non se ne vorrebbero mai andare e che hanno già ordinato una fornitura industriale di pannoloni per fermare gli effetti della paura da sfratto. E’ indubbio che quelli che più rischiamo siano i tre parlamentari del PD: Roberto Ruta, Danilo Leva e Laura Venittelli, eletti il primo al Senato e gli altri due alla Camera. Dietro loro, in Molise, c’è la pattuglia dei renziani che scalpita per soffiargli il posto: prima tra tutti Micaela Fanelli che ad una prova elettorale con la matita in mano, quella per scrivere un nome ed esprimere una preferenza, potrebbe ottenere un successo pieno. Poi ci sono gli “scippati” del Pdl, Ulisse Di Giacomo e Sabrina De Camillis, letteralmente vittime di una rapina a scheda armata: è indubbio (e legittimo) che dinanzi ad un ritorno al voto vogliano recuperare il maltolto. Seguono poi gli altri, “a ruota”, come si dice nel ciclismo quando arriva il gruppone, e tra questi sicuramente in corsa ci sono ancora Vitagliano e Di Sandro, troppo “vecchi” per aspettare cinque anni ma ancora abbastanza giovani per arrivare a giugno, ottobre o sia anche alla prossima primavera. Infine vi sono i “palazzinari”, intendendo con questo termine coloro che intendono trasferirsi da un palazzo ad un altro: parliamo di Aldo Patriciello e Michele Iorio. Il primo potrebbe lasciare l’aula di Strasburgo e prendere casa a Palazzo Madama o a Montecitorio, il secondo potrebbe emigrare a Roma come via d’uscita da un’uscita di scena che oltre ai toni della tragedia sta assumendo anche quelli della farsa.

Se questo nostro ragionamento è fondato, c’è da aspettarsi per la prossima estate o, al massimo, per il prossimo autunno, un “Big bang” che potrebbe rivoluzionare, insieme alla delegazione parlamentare, l’intero assetto politico molisano. Potrebbero essere sommersi alcuni che oggi si sono salvati, e salvarsi molti di coloro che oggi, a torto o a ragione, sono rimasti sommersi da una legge elettorale che offende i porcelli quando la chiamano porcellum. La questione non è di poco conto e va tenuta sotto osservazione. Le ciambelle, come noto, non solo non nascono tutte col buco ma talvolta nascono con delle buche talmente grosse che diventano delle trappole. Ecco, qualcuno potrebbe finirci dentro, proprio come nei film comici degli anni trenta, quando l’omino distratto che guarda il cielo finisce dentro al tombino. Mani e piedi.

 

Ultime Notizie