Ha trattenuto a stento le lacrime. Da mesi aspettava questo momento, perché Elvio Carugno da mesi rinchiuso in una cella del carcere di via Cavour, era convinto di poter dimostrare di essere innocente.
Non è andata così. Il giudice Teresina Pepe ha invece accolto la tesi dell’accusa e ha ritenuto l’ex funzionario della Regione responsabile del reato di peculato.
Cinque anni e sei mesi di reclusione, peraltro già ridotti per via del rito abbreviato col quale si è celebrato il processo, come aveva richiesto la difesa. Nel corso degli anni, è stata la ricostruzione della procura, Carugno avrebbe sottratto dalle casse della Regione somme destinate allo sviluppo delle imprese.
Almeno un milione di euro sarebbero finiti in telefonate, regali, conti correnti intestati ad una sua presunta amante che vive in Venezuela. Peraltro le donne che orbitano nell’inchiesta sono anche altre, una rumena e l’altra italiana. Per il sostituto procuratore Fabio Papa, personaggi di copertura nelle attività illecite di Carugno, finite anche nel mirino del pm Rossana Venditti il cui filone d’inchiesta è stato riunificato in un solo procedimento.
AL termine di tre ore di camera di consiglio, il gup Pepe ha letto il dispositivo che sancisce la chiusura del primo grado del processo. La difesa ha già annunciato appello.
