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venerdì, Aprile 26, 2024

Terremoto: per la Commissione Europea la sospensione del pagamento dei tributi da parte delle imprese è illegittima. “I soldi vanno restituiti tutti!”

AperturaTerremoto: per la Commissione Europea la sospensione del pagamento dei tributi da parte delle imprese è illegittima. "I soldi vanno restituiti tutti!”

Di MICHELE MIGNOGNA

Le imprese del Molise, dell’Umbria e dell’Abruzzo, colpite da calamità naturali come il terremoto, dovranno restituire i soldi che non hanno pagato grazie alla sospensione dei tributi.  La quota da pagare è del 60 per cento di ciò che le imprese di queste regioni non hanno risparmiato per effetto della sospensione decisa dal Governo nazionale. A deciderlo, con una procedura d’infrazione contro l’Italia, è stata la Commissione Europea che ritiene tale atto come concorrenza sleale nei confronti delle altre aziende che hanno operato in territori diversi e senza nessuna calamità. Una batosta di diversi milioni di euro sulle imprese del cratere sismico molisano, soldi che le imprese hanno utilizzato per far fronte agli anticipi della ricostruzione.

 

La sospensione del pagamento dei tributi da parte delle aziende, a causa dei terremoti di Molise, Umbria e Abruzzo secondo la Commissione Europea non si doveva fare perché “comportamento scorretto nei confronti di altre aziende che non hanno beneficiato dello stesso trattamento”. Questa in sostanza l’ennesima mazzata post sisma che sta per abbattersi su decine di aziende molisane che a seguito del sisma del 2002, hanno beneficiato per sei anni circa, della sospensione dei pagamenti dei tributi dovuti sia allo Stato sia alle Regioni, soldi che dal 2009, le stesse imprese stanno restituendo con un abbattimento del 60 per cento del dovuto, in sostanza delle tasse che queste imprese dovevano pagare a Stato e Regioni, ne restituiscono solo il 40 per cento, operazione che la Commissione Europea, con una circolare indirizzata al Governo italiano, del 17 ottobre scorso, ritiene lesiva della libera concorrenza tra imprese, per cui, ha intimato all’Italia di restituire questi soldi, soldi che alla fine dovranno rimborsare le aziende, anche se il Senatore molisano Giuseppe Astore, sostiene che l’infrazione comminata dall’Europa, e che il Governo ha rimandato alle suddette regioni, possa essere bloccata, perché “le imprese – dice Astore – devono dimostrare che effettivamente hanno subito dei danni, questo dice la circolare”. Insomma, il Parlamento Italiano, in maniera bipartisan, sta cercando di fermare la manovra. L’unico problema resta lo scoglio della legge di stabilità, quella che nei prossimi giorni il Parlamento si troverà ad approvare, il rischio, infatti, è che il Governo possa mettere nella legge di stabilità, una norma che intima le Regioni in questione, e quindi le imprese “terremotate”, a restituire tutta la somma e pure subito, nel senso che difficilmente si potrà arrivare a una dilazione, essendo appunto una procedura d’infrazione decisa dalla Commissione Europea. “Bisogna bloccare l’operazione in commissione bilancio – dice sempre Astore – infatti è li, che in questi giorni si decide cosa far entrare nella legge di stabilità e cosa non deve entrare, personalmente sono fiducioso di trovare, insieme ai miei colleghi, una soluzione che non influisca negativamente sulle imprese”. In buona sostanza il Senatore Astore difende la bontà del provvedimento che all’epoca stabilì di non versare i tributi, sulla base delle difficoltà generali, che le imprese hanno attraversato per effetto del sisma, e che ancora oggi, molte di esse fanno fatica a rimanere sul mercato.

 

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