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sabato, Aprile 27, 2024

Isernia. Edilizia al collasso, la protesta dei sindacati davanti alla Prefettura

AttualitàIsernia. Edilizia al collasso, la protesta dei sindacati davanti alla Prefettura

Dare risposte concrete a un settore che giorno dopo giorno si avvia verso la morte, trascinando con sé una marea di posti di lavoro, anche nell’indotto. É quanto chiedono alle istituzioni nazionali e regionali i sindacati del settore edile. Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil hanno organizzato presidi davanti alle prefetture di diverse città italiane per manifestare il disagio dei tanti operai rimasti senza lavoro o comunque costretti a grossi sacrifici per portare uno stipendio a casa. Anche in Molise i dati fanno paura: dagli oltre 9.000 occupati del 2008 si è passati ai poco più di 4.000 di quest’anno, con una perdita di salari erogati superiore a 40 milioni di euro annui. La scelta di promuovere un sit in a Isernia non è stata causale: è la zona che ha risentito di più della crisi: da 2300 lavoratori si è scesi ad appena 300. E in tanti sono stati costretti ad andare a lavorare in Emilia Romagna o in Abruzzo (lavori ricostruzione post sisma), ha detto Enrico Staffieri, segretario regionale della Feneal Uil. Per i sindacati è ora che la classe politica la smetta con gli annunci e i buoni propositi e passi alle azioni concrete, investendo di più e meglio in un settore che può dare benefici anche ad altri comparti dell’economia, ha sottolineato Massimiliano Rapone, segretario regionale della Filca Cisl. Un concetto, questo, ribadito durante un incontro con il prefetto di Isernia Filippo Piritore. Per far ripartire l’economia – ha detto Pasquale Sisto, segretario regionale Fillea Cgil – non serve ostinarsi sulle gradi opere, come la Termoli San Vittore, ma puntare sulle vere emergenze del territorio molisano: mettere cioè in sicurezza le scuole e i territori minati dai dissesti idrogeologici.

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