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venerdì, Aprile 26, 2024

Cassa integrazione in deroga. Agghiacciante ping pong tra Assessorato e Inps, mentre la gente crepa

AperturaCassa integrazione in deroga. Agghiacciante ping pong tra Assessorato e Inps, mentre la gente crepa

di PASQUALE DI BELLO

Ancora in alto mare la liquidazione della Cassa integrazione in deroga per 22 aziende e 282 lavoratori molisani. Mentre la gente crepa, assistiamo ad un agghiacciante ping pong burocratico tra l’Assessorato regionale al Lavoro e l’Inps.

Vorremmo che un giorno, dalla Regione o da un qualsiasi altro ufficio pubblico, ci giungesse in redazione un comunicato stampa di questo tipo: “Questa mattina il sig./dott. Tal dei Tali è stato licenziato in tronco per manifesta incapacità. Il provvedimento, oltre ad essere notificato all’interessato, è stato accompagnato da una sonora pedata ai quarti posteriori”. Stessa cosa, chiaramente, anche per il politico di turno a cui, per li rami, la questione del momento e l’incapacità possono essere ricondotte.

Torniamo a parlare di Cassa integrazione in deroga, dopo averne già trattato nei giorni scorsi, evidenziando le relazioni quantomeno problematiche tra l’Assessorato regionale al Lavoro, retto dall’ex sindacalista Michele Petraroia, e l’Inps, l’istituto incaricato di liquidare le spettanze ai lavoratori dopo l’espletamento delle procedure previste. Quando ne abbiamo trattato, la scorsa settimana, eravamo fermi alla mancata decretazione da parte della Regione, provvedimento necessario affinché l’Inps potesse procedere per la parte di propria competenza. La questione, ferma per la firma mancante di un dirigente al quale nessuno ha ancora chiesto conto del sonno che sino a quel punto lo ha bloccato, si è poi incanalata verso una soluzione. Dopo l’accensione dei riflettori da parte della stampa, misteriosamente il dirigente s’è svegliato dal sonno che lo aveva ghermito e ha firmato i decreti attesi dall’Inps. Il primo a rallegrarsene, manco a dirlo, è stato proprio il loquacissimo assessore al Lavoro, Michele Petraroia, che per l’occasione ha diramato il milionesimo comunicato stampa della propria carriera politica. Dopo i consueti preamboli, Petraroia parla esplicitamente dell’avvenuta “trasmissione dei Decreti di pagamento all’Inps per n. 22 imprese che coinvolgono 282 lavoratori”. Questo avviene in data 15 novembre. Una settimana dopo, dall’Inps fanno sapere di aver ricevuto sì i file trasmessi dalla Regione (il procedimento è prevalentemente telematico) ma questi risultano illeggibili. Tanto è vero che il dott. Luigi Pastò, dell’istituto di previdenza, ha già scritto alla Regione chiedendo che vengano trasmessi in forma corretta. Insomma, a sentire l’Inps, è come se la comunicazione tra le due istituzioni invece che in italiano (come richiesto e previsto) sia avvenuta in giapponese. Dalla Regione, invece, sostengono che il problema riguarda l’Inps a cui viene addebitato un mancato adeguamento del proprio sistema informatico.

Insomma, appare evidente: qualcuno sta ciurlando nel manico, e noi vorremmo sapere il perché. E vorrebbero saperlo anche i molisani e, soprattutto, le 22 aziende e i 282 lavoratori coinvolti, posto che quei soldi attesi non solo a loro spettano ma gli occorrono a mandare avanti famiglie, pagare spese mediche, comprare libri, vestiti e cibo ai figli e, volendo, anche un giocattolo a Natale. Allora, e per concludere: vorremo chiedere all’assessore Petraroia e al direttore regionale dell’Inps, dott. Lucio Paladino, come stanno realmente le cose. Vorremmo una risposta a chiare lettere, vorremmo sapere quando questo agghiacciante ping pong finirà e, soprattutto, vorremmo sapere in che tempi certi i lavoratori riceveranno ciò che gli spetta. Perché mentre la pallina viaggia da un tavolo all’altro, la gente crepa. Semplicemente.

Poscritto: se nel frattempo il responsabile o i responsabili di questa raccapricciante fossero individuati e licenziati in tronco, noi ne saremmo davvero lieti. Ancor più se il licenziamento fosse accompagnato dalla auspicabile pedata alle terga.

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