«Ritengo d’aver operato legittimamente trascrivendo gli atti di matrimonio in questione». Queste le parole del sindaco di Roma, Ignazio Marino, nella lettera inviata al prefetto Giuseppe Pecoraro. «Il matrimonio civile tra persone dello stesso sesso celebrato all’estero non è inesistente e non costituisce minaccia per l’ordine pubblico – afferma Marino-. La non trascrizione di quegli atti per via dell’orientamento sessuale delle coppie sarebbe stata un atto palesemente discriminatorio, violando l’articolo 21 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea».