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sabato, Aprile 27, 2024

Dopo le primarie del Pd la resa dei conti. Scatta l’epurazione degli esponenti vicini alla Venittelli.

AperturaDopo le primarie del Pd la resa dei conti. Scatta l'epurazione degli esponenti vicini alla Venittelli.

di GIOVANNI MINICOZZI

Il presidente della Regione Frattura avrebbe chiesto la testa di Veneziale e Neri rispettivamente ai vertici di Finmolise e Molise Acque.

Come previsto, archiviate le primarie, si è infiammato lo scontro nel Pd e nella coalizione di centrosinistra che da circa un anno governa la Regione.

La resa dei conti è partita dagli enti subregionali ed in particolare dai presidenti di Molise Acque e Finmolise nominati solo pochi mesi fa dal governatore.

Era stato lo stesso Frattura, all’atto delle nomine, a qualificare i due presidenti come persone serie, capaci e competenti in grado di interpretare il rinnovamento e la nuova linea politica dettata dal presidente.

Parliamo di Carlo Veneziale e Piero Neri, professionisti realmente stimati da tutti designati rispettivamente ai vertici di Finmolise e Molise Acque.

Secondo indiscrezioni, invece, Paolo Frattura, come spesso capita, avrebbe cambiato idea e chiesto ad entrambi più o meno esplicitamente e a muso duro, di fare un passo indietro dimettendosi dall’incarico. Il motivo? Semplice: Carlo Veneziale e Piero Neri alle primarie hanno sostenuto Laura Venittelli, disobbedendo in tal modo all’ordine ricevuto di votare per Micaela Fanelli.

Ma questo è solo l’inizio di una storia che continuerà nei prossimi giorni con l’azzeramento della Giunta per la prevista verifica politica e finirà con l’epurazione degli esponenti del Pd vicini alle posizioni di Roberto Ruta e Danilo Leva, come Massimiliano Scarabeo e Francesco Totaro che hanno sostenuto Laura Venittelli alle primarie.

La tensione, però, cresce anche nella coalizione che consegnò la vittoria a Frattura.

Socialisti, Comunisti e Sel, infatti, si sono incontrati e i segretari regionali hanno ribadito la volontà di rilanciare l’azione comune dei tre partiti della sinistra molisana. «E’ necessario ed urgente un incontro di tutta la coalizione – hanno etto Marcello Miniscalco, Nicola Macoretta e Gigino D’Angelo – per cambiare passo e dare risposte alla crisi occupazionale e sociale della nostra regione».

In effetti la sinistra appare completamente fuori posto rispetto all’azione iperliberista che caratterizza il governo regionale in materia di economia, lavoro, sanità e di interessi privati. Di certo il clima rissoso e la resa dei conti in atto nella maggioranza non aiuta, anzi aggrava, la già pesante recessione economica e produttiva attestata anche da Moody’s con il declassamento della Regione. A dire il vero i molisani si aspettavano ben altro dal tanto sbandierato cambiamento promesso da Paolo Frattura. Oggi invece sono costretti a fare i conti con i loro problemi e con le promesse svanite nel nulla.

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