Quelle che vengono definite “contrazioni di mercato” sono ancora al centro delle riunioni tra direzione aziendale e rappresentanti dei lavoratori. Dopo tre anni di linee produttive a regime la cassa integrazione si fa di nuovo sentire tra i reparti della fabbrica più importante della regione che occupa oltre duemila e quattrocento addetti senza contare l’indotto.
Non solo a fine mese e a inizio dicembre ma anche dall’ultimo incontro del Comitato esecutivo sono scaturiti altri giorni di riposo forzato anche a metà dicembre. La cassa interesserà, a vario titolo, i motori otto e sedici valvole e una parte dei cambi mentre nella previsione non ci sono i nuovi propulsori assemblati a Rivolta del Re. Al fermo dei vari turni si associa anche il ricorso alle ferie e ai par, i permessi annui retribuiti.
“Stiamo attraversando una fase complessa di profonde trasformazioni e anche di oggettive incertezze” spiega in una nota il sindacato provinciale Uilm – che ricorda di continuare a operare con la convinzione che Termoli debba continuare a rimanere un polo di eccellenza della meccanica per sciogliere molte delle incertezze che a tutt’oggi vivono i lavoratori”.
In agenda ci sono gli incontri con i vertici di Fiat-Chrysler anche sul piano industriale e quello che riguarda il rinnovo del contratto specifico. Occasioni, come ribadito in una nota nazionale condivisa da cinque sindacati che hanno sottoscritto l’accordo: Fim Cisl, Uilm, Fismic, Ugl e quadri per avviare una stagione di dialogo costruttivo per assicurare ai circa novantamila lavoratori italiani dei tre gruppi stabilità occupazionale, tutela contrattuale e giusto riconoscimento nei salari. Tra le prospettive si parla anche di tre nuovi modelli: una strategia che si conoscerà meglio a fine mese mentre lavoratori e rappresentanti di categoria aspettano di capire anche maggiori dettagli sul fronte dei motori ibridi ed elettrici. Una settore in crescita in cui anche Termoli vuole giocare la sua partita.