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venerdì, Aprile 26, 2024

Agnone. Servizio dialisi a corto di personale, ultimatum dei pazienti a Frattura e alla Asrem

AgnoneAgnone. Servizio dialisi a corto di personale, ultimatum dei pazienti a Frattura e alla Asrem

“Non siamo dei pacchi postali da spostare a piacimento; chi lo pensa avrà modo di ricredersi davanti ai giudici”. Questo è solo uno dei passaggi di una lettera dai toni duri che i dializzati in cura all’ospedale di Agnone hanno indirizzato alla Asrem e al presidente della Regione Frattura. Sono furiosi per un servizio che presenta molte criticità, a partire dalla carenza del personale. “Fino a giugno la copertura sulle 24 ore era stata assicurata dall’unico medico e dagli infermieri con reperibilità notturna – spiegano i dializzati in cura al Caracciolo – invece oggi, nonostante la promessa di un secondo medico e la copertura dell’intera giornata, sono state tolte le reperibilità notturne; mentre non si è tenuto fede alla promessa di disponibilità pomeridiana e mattutina degli infermieri per garantire eventuali sedute di emergenza. “Finora grazie alla pronta disponibilità abbiamo potuto dializzare, ma quest’inverno – si chiedono i pazienti – cosa accadrà?”. Il pensiero, inevitabile, torna alle nevicate dell’anno scorso e in particolare alla fine di dicembre, quando i dializzati di Agnone furono costretti a curarsi a Isernia. Proprio in quei giorni, mentre stava tornando a casa dal Veneziale, perse la vita una donna dell’Alto Vastese. Tra le altre criticità segnalate, la mancanza di spazi adeguati: a luglio era stata individuata un nuova sede, ma poi la Asrem ha fatto altre scelte. Di qui l’ultimatum al presidente Frattura: i pazienti del Caracciolo chiedono “la pronta disponibilità di medici e infermieri per coprire il servizio 24 ore durante l’inverno; di bandire un concorso per assumere un nefrologo e di abbandonare i progetti di riammodernamento della dialisi e di costruirne una più sicura altrove”. La pazienza è finita, così come il tempo delle chiacchiere, il senso del messaggio rivolto a Frattura: “vogliamo risposte concrete entro le prossime elezioni, non dopo. Altrimenti con le nostre famiglie – concludono i pazienti del Caracciolo – ci impegneremo a mandare a casa il governatore”.

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