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venerdì, Aprile 26, 2024

Riordino sanitario diventa legge dello Stato: stop ai ricorsi. “Impedire il dissenso è rivoltante”

AttualitàRiordino sanitario diventa legge dello Stato: stop ai ricorsi. "Impedire il dissenso è rivoltante"

Anche la Fondazione ‘Lorenzo Milani’ di Termoli, da sempre impegnata in battaglie civili che riguardano la salute e l’ambiente, commenta negativamente la cosiddetta ‘manovrina’ del Governo approvata con voto di fiducia al Parlamento e poi al Senato. Al suo interno non c’è solo l’addio da gennaio 2018 alle monete da uno e due centesimi, non ci sono solo ulteriori fondi per il terremoto che ha colpito il Lazio, l’Umbria, le Marche e l’Abruzzo. Ci sono anche, e soprattutto, i piani operativi di riorganizzazione sanitaria del Molise voluti dal governatore Paolo Di Laura Frattura e che stanno portando alla chiusura di molti reparti oltre che al ridimensionamento di tre ospedali. La trasformazione della riorganizzazione sanitaria in legge dello Stato impedisce eventuali ricorsi al Tar. “Già di per sé i provvedimenti regionali in materia di sanità gridano vendetta al cielo – scrivono dalla Fondazione Milani – con lo smantellamento puntuale del sistema pubblico e quella oscena percentuale del 42 per cento ai privati che non ha eguali in tutta Italia, ma motivare l’esproprio dell’autonomia del Consiglio regionale con la volontà precisa di impedire proteste e dissenso è davvero rivoltante”. La possibilità per i cittadini di ricorrere al tribunale amministrativo – continua la Fondazione – “farebbe perdere tempo ai manovratori, che in questo caso vogliono avere la mani libere nella privatizzazione della sanità”. “Ancora un altro diritto, come i tanti che abbiamo perso negli anni lavoro, istruzione, tutela dell’ambiente, salute ci viene sottratto con arroganza e impudenza, il diritto al dissenso, che questa vicenda cancella” continua la Fondazione, che come parte del Forum regionale della Sanità Pubblica, esprime una forte condanna, nel merito e nel metodo, ma soprattuto una grande preoccupazione per il continuo venir meno dei diritti dei cittadini e “per lo scandaloso disprezzo dei dettami costituzionali”. Infine l’invito alla mobilitazione di tutti i cittadini: “Mai come ora stare zitti e buoni, o pensare che altri parleranno per noi, può essere mortale. L’unico modo per contruibuire al cambiamento è quello di non rassegnarsi” concludono dalla Fondazione.

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