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sabato, Aprile 27, 2024

Isernia. Chiude Otorinolaringoiatria, Coscienza Civica invita tutti alla mobilitazione

AperturaIsernia. Chiude Otorinolaringoiatria, Coscienza Civica invita tutti alla mobilitazione

Mentre il personale – sempre più carente – fa i salti mortali in ogni reparto per garantire i servizi essenziali, va avanti spedito il progetto di smantellamento del Veneziale di Isernia. L’ultima novità riguarda la chiusura di otorinolaringoiatria. Per Giacomo Lombardi – esponente di Coscienza Civica oltre che sindaco di Roccamandolfi – il problema va oltre il pur preoccupante impoverimento dell’offerta sanitaria. Chiudere un altro reparto significa da un lato portare alla morte l’ospedale isernino, dall’altro continuare a massacrare un territorio che un giorno sì e l’altro pure subisce tagli in ogni settore: “Ancora una volta – afferma l’esponente di Coscienza Civica – si apprende dalla stampa e da informazioni assunte in ambito sanitario di una possibile soppressione o depotenziamento dell’Unità operativa ORL – Otorinolaringoiatria attualmente esistente presso l’ospedale di Isernia, allo scopo di dare spazio alla divisione di lungodegenza dell’ospedale di Venafro. L’ipotesi di soppressione del reparto di ORL di Isernia – continua Lombardi – rappresenta l’ennesimo episodio di impoverimento dell’offerta sanitaria, che viene subita dal territorio pentro. Il reparto ORL – continua – costituisce una ricchezza ed un punto di riferimento non solo per la città di Isernia, ma anche per i numerosi comuni limitrofi che orbitano intorno al capoluogo di provincia. Il reparto ORL è attivo da oltre trenta anni ed è un sicuro punto di riferimento e di eccellenza per la diagnosi e la cura di tutte le patologie del ramo, ed una sua eventuale chiusura – conclude Lombardi – produrrebbe un crollo vertiginoso del diritto alla salute dei cittadini e della qualità della vita”. Per Coscienza Civica tutti devono mobilitasi per fermare questa deriva, non solo i cittadini. Anche gli enti locali, dal più piccolo al più grande, sono invitati a unire gli sforzi, a schierarsi in prima linea per difendere ciò che resta sul territorio.

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