Scivolo con i bulloni esposti, pedane di legno sfondate con il rischio che un bimbo ci finisca dentro con la gamba, altalene rotte e riparate alla meglio da qualche genitore di buona volontà. E poi rifiuti abbandonati. E’ quello che si trova al parchetto del quartiere Sant’Alfonso di Termoli, quello che in passato è stato soprannominato elettropark per la presenza della sottostazione ferroviaria e dei suoi fili ad alta tensione sospettati di causare neoplasie. E’ in condizioni pessime, e nonostante tutto continua a essere molto frequentato da mamme e papà che portano i figli soprattuto nel primo pomeriggio dopo l’uscita da scuola. Forse perchè non ci sono alternative in una città in cui l’unico parco è inagibile da tempo. Una città che da sempre fa i conti con gravi ritardi proprio sulle aree dedicate ai più piccoli. Si pensa a grandi infrastrutture e progetti avveniristici e poi si lasciano nel totale abbandono aree verdi e luoghi che con pochi arredi urbani potrebbero fare la differenza e lasciare la possibilità alle famiglie di trascorrere qualche ora all’aria aperta. Basta fare pochi chilometri e andare nei paesi dell’hinterland per trovare spazi a misura di bambino nelle principali piazze. A Termoli, invece, questa continua a essere una grave mancanza. In passato si sono dovuti muovere i cittadini. A Difesa Grande ad esempio l’associazione il Mosaico è riuscita ad attrezzare due aree verdi. Per il resto, però, la città sconta l’incapacità di qualsiasi Amministrazione comunale che si succede di programmare anche solo poche migliaia di euro per sistemare o realizzare parchetti. Insomma per rendere veramente Termoli una città a misura di bambino, così come recitava uno spot turistico di qualche tempo fa.
Parchetto Sant’Alfonso con giochi rotti e rifiuti: “A Termoli mancano spazi per i bambini”
