IL CAIRO – Il capo della Procura di Giza, quella incaricata dell’indagine sull’uccisione di Giulio Regeni – torturato perchè pensavano che fosse una spia – ha riferito che accanto al corpo del ricercatore italiano o nel suo appartamento non è stato rivenuto alcun telefonino, computer portatile o tablet. Ad una domanda dell’Ansa se sia stato trovato alcun cellulare, laptop o iPad, il procuratore Ahmed Nagy ha risposto che “non sono stati trovati accanto al corpo”. Alla richiesta di precisare se non siano stati rinvenuti neanche in casa, il magistrato a riposto “nemmeno”.