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venerdì, Aprile 26, 2024

Scuola: per i docenti precari molisani previsto l’esodo

AttualitàScuola: per i docenti precari molisani previsto l'esodo

assunzione_precari2«Ho 55 anni e mi mandano in provincia di Modena. Come faccio a lasciare solo mio marito che ha 60 anni. Mi viene da piangere. Non riuscirò mai ad essere trasferita prima della pensione. E la tragedia è anche raggiungere il posto perchè le ferrovie hanno soppresso alcune fermate». E’ l’amaro sfogo di una insegnante campobassana. Una delle tante. Sono centinaia i docenti precari molisani che hanno scoperto, sul sito del Miur, la loro destinazione di immissione in ruolo. Como, Ferrara, Milano, Torino, Bergano, Genova, Perugia, Frosinone alcune delle città e per i più fortunati Roma. Ora spetta al singolo insegnante accettare la proposta, compilando il form sul sito. Se rifiuterà non potrà più ricevere proposte di assunzione a tempo indeterminato, verrà cancellato dalle graduatorie di merito e ad esaurimento
La Cgil ha sottolineato quella che definisce unica magra consolazione, cioè che che solo grazie al pressing dei sindacati, i docenti nominati, se hanno già conseguito un incarico non dovranno raggiungere subito la sede assegnata nel caso abbiano in corso già una nomina annuale, ma potrebbero rinviare di 10 mesi la effettiva presa di servizio.
La Cgil, dopo aver ottenuto lo svolgimento delle nomine annuali entro il 31 agosto, invita ancora i dirigenti scolastici a disporre le nomine a tempo determinato di loro competenza. E ancora invita gli insegnanti a tempo indeterminato a rifiutare le ore in più per aumentare la possibilità di supplenze per i precari evitando così a molti di spostarsi almeno per il prossimo anno.
L’interrogativo finale del sindacato è. A chi giova questo?. In Molise – ha ribadito Giuseppe La Fratta ci sono state 265 nomine annuali, in gran parte attribuite proprio ai precari che, invece, hanno appreso di dover emigrare altrove per poter diventare di ruolo. Questo – ha sottolineato il segretario regionale della federazione lavoratori della conoscenza della Cgil – dimostra che i posti su cui fare le immissioni in ruolo c’erano». Il sindacato è convinto che occorre continuare con la mobilitazione e le vertenze legali contro provvedimenti che fanno arretrare la scuola, calpestando la dignità delle persone e mortificando diritti sociali e civili. «In questi giorni – ha concluso La Fratta – abbiamo toccato con mano la disperazione di quanti, anche dopo anni di insegnamento, si sentono vittima di un vero e proprio ricatto: lasciare la propria terra e gli affetti a fronte della necessità di un lavoro stabile».

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