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venerdì, Aprile 26, 2024

Isernia. “Io parlo italiano”, buona l’adesione al progetto dedicato agli stranieri che vivono in Molise

AttualitàIsernia. "Io parlo italiano", buona l'adesione al progetto dedicato agli stranieri che vivono in Molise

di LUCIA LOZZI
Si è tenuto all’ITIS di Isernia l’evento finale del progetto Fei “Io parlo italiano!”, promosso dalla Regione Molise Assessorato alle Politiche Sociali e finanziato dal Ministero dell’Interno con fondi FEI Fondi per l’Integrazione di Cittadini di Paesi terzi, al quale hanno partecipato i 3 CTP regionali, che hanno organizzato nel corso dell’anno un’offerta formativa rivolta a giovani e adulti nell’ottica dell’educazione permanente. Una buona percentuale di corsisti dei CTP è costituita da stranieri che risiedono nella regione. Sono stati proprio loro i protagonisti dell’incontro e con le loro storie di vita vissuta hanno parlato della ricchezza, della diversità attraverso vari linguaggi, da quello del racconto e della poesia a quello della musica e della danza facendo riscoprire la necessità di valorizzare ciò che unisce, guardando alle differenze come possibilità di crescita nel rispetto di tutti. L’obiettivo che ha ispirato anche quest’anno le azioni dei CTP operanti sul territorio è stato proprio quello di favorire l’integrazione dei cittadini che provengono da paesi extra UE regolarmente soggiornanti sul territorio molisano, realizzare percorsi di conoscenza della lingua italiana e formazione civica per gli apprendenti stranieri che fossero significativi, formativi e spendibili, basati sulla convinzione che padroneggiare la lingua non solo rappresenti il passaporto per l’integrazione e la civile convivenza per chiunque si trovi a sperimentare un soggiorno più o meno lungo in un Paese ospite, ma caratterizza la qualità stessa della vita che si conduce nella terra che li accoglie. Raccogliere la sfida universale di apertura verso il mondo, di pratica dell’uguaglianza nel riconoscimento delle differenze, ottimizzando le risorse del territorio attraverso la partecipazione in rete di Enti e Istituzioni e la progettazione di interventi effettivamente rispondenti alle aspettative e ai bisogni degli stranieri. Sono intervenuti all’evento i rappresentanti dei partners facenti parte della rete interistituzionale del progetto Fei: Michele Pietraroia, Vice Presidente della Giunta Regionale del Molise e Assessore alle Politiche Sociali Regione Molise, Ufficio Scolastico Regionale per il Molise, l’Universita degli studi del Molise, I Centri Territoriali Permanenti di Isernia, Campobasso e Termoli, L’Associazione Dalla parte degli ultimi, Prefetture e Province di Campobasso e di Isernia, Caritas, Associazione 1^ Marzo e i lavori sono stati coordinati dal dirigente scolastico dott.ssa Mariella Di Sanza, responsabile del CTP di Isernia. Nell’introduzione Michele Colavita​ Dirigente Resp. Assessorato alle Politiche Sociali Regione Molise e la Di Sanza hanno evidenziato come tale iniziativa ha come obiettivo favorire l’integrazione dei cittadini extracomunitari regolarmente soggiornanti sul territorio molisano promuovendo non solo la conoscenza della lingua italiana ma anche un percorso di educazione alla legalità e alla conoscenza dei diritti e dei doveri dei cittadini; l’altro ambizioso obiettivo consiste, inoltre, nel costruire un sistema standardizzato di governance regionale volto a favorire l’incontro per la cooperazione tra tutti i soggetti pubblici e del privato sociale impegnati, a vario titolo, nell’offerta della lingua italiana come lingua seconda e nel supporto agli immigrati nella ricerca dei servizi e delle opportunità offerti dal nostro Paese ed, in particolare, dalla Regione Molise. L’iniziativa vuole focalizzare l’attenzione sulla fase più interessante della stessa che coinvolgerà effettivamente i beneficiari finali, ovvero gli immigrati extracomunitari. Le Province di Campobasso e Isernia, con i loro operatori di sportello, informeranno e orienteranno i cittadini immigrati a iscriversi ai corsi di lingua italiana oltre che a percorsi per eventuali inserimento lavorativo. Al fine di assicurare un autonomia lo sportello offrira’ un sostegno concreto nella formazione, nei titoli di studio conseguiti all’estero, nella burocrazia, e nell’orientamento ai servizi regionali e nazionali e permetterà ai corsisti che apprendono la lingua e la cultura italiana, attraverso tale percorso, di acquisire le conoscenze indispensabili per ottenere gli obiettivi e i crediti utili per sottoscrivere l’accordo di integrazione e poter soggiornare in Italia e in Molise. Se però la lingua verbale e’ un potente sistema per esprimere idee, e’possibile comunicare anche utilizzando linguaggi non verbali, linguaggi che funzionano fondamentalmente nello stesso modo in cui funziona una lingua. La musica e la danza, sono espressioni universali che trascendono ogni idioma o capacità di comprensione, superano le età della vita, avvicinano i popoli, annullano le differenze, predispongo gli animi a calarsi in un racconto, evocano ricordi, scoprono significati. E’ anche attraverso quei linguaggi che si fa intercultura, si racconta, si affronta il non conosciuto veicolato dell’altro che ha costruito l’esistente. E’ proprio nel narrare e nel narrarsi che si rafforzano le condivisioni di senso che portano a costruzioni condivise. Attraverso la narrazione si creano occasioni per stabilire corrispondenze, per socializzare competenze, rendendo le pubbliche, concentrandole per il raggiungimento di obiettivi comuni.
Abbiamo bisogno di scoprire la ricchezza di ognuno, la ricchezza della diversità, di valorizzare ciò che unisce e di guardare le differenze come possibilità di crescita nel rispetto di tutti. Abbiamo tutti bisogno di opporci alle barbarie di chi vorrebbe fare di ogni differenza il pretesto di violenze sempre più efferate, di permettere all’insieme delle “diverse voci” di formare un nobile ed armonico canto, piuttosto che urla fanatiche di odio. Per questo motivo bisogna favorire incontri di socializzazione e di confronto sul territorio molisano e riflettere sui linguaggi da valorizzare e utilizzare come canali di integrazione. Letteralmente sappiamo che “comunicare” significa mettere in comune qualcosa. Nessuna società potrebbe sopravvivere senza l’esistenza di qualcosa in comune e una delle cose più semplici che sono appunto comuni in una società e’ la lingua, quella di cui ci serviamo per parlare, ascoltare, leggere, scrivere, interagire. Proprio attraverso la lingua gli uomini riescono a vivere insieme, facilitando lo scambio di beni che sono necessari per la sopravvivenza.

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