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sabato, Aprile 27, 2024

Larino, ritrovato il primo Canto della Liberazione femminile e il Pianoforte in mostra alle prime due Esposizioni Universali

EvidenzaLarino, ritrovato il primo Canto della Liberazione femminile e il Pianoforte in mostra alle prime due Esposizioni Universali

di Marina Bucci

A Larino il settantesimo anniversario dalla Liberazione rappresenta un momento particolarmente significativo. Il Comune infatti proprio in questi giorni ha annunciato un ritrovamento eccezionale avvenuto all’interno dell’archivio della Biblioteca Preziosi. Si tratta di un Canto della Liberazione dal titolo “Rinascenza Italica” il primo al mondo mai composto da una donna. La composizione è l’opera di Antonietta Preziosi, poetessa e musicista non vedente, sorella del professore larinese Bartolomeo, funzionario di Stato, tenore dilettante che ha donato alla città la sua cospicua biblioteca personale con beni artistici e mobili come l’archivio musicale manoscritto e stampato della sorella.

L’artista fu fondatrice di un’accademia di Arte e Culturale aperta al popolo per la formazione di giovani talenti. Il brano ritrovato, costituito da due pagine di musica scritte e marcia per canto e pianoforte, denuncia la follia nazi-fascista e lancia un messaggio di speranza e di libertà. Si tratta di un primato mondiale in quanto non esiste altra composizione scritta da una donna che commemori la Resistenza e la Liberazione. Il Canto fu  stampato a Napoli nel 1945 dalla pregiata Incisoria Editoria Musicale Fratelli De Marino e oggi nella Biblioteca larinese se ne conservano due copie in buone condizioni. Puliti e conservati, saranno esposti al pubblico in un evento organizzato quest’estate, in quella occasione verranno suonate anche le note dello stesso brano musicale. Il ritrovamento tra le carte d’archivio è avvenuto grazie al supporto dell’amministrazione comunale ma soprattutto grazie alle indagini di Marcello Cofini, compositore, ricercatore, pianista conduttore della danza presso l’Accademia Nazionale di Danza di Roma. Lo studioso ha iniziato una ricerca tra i documenti mai inventariati finora all’interno della biblioteca, ritrovando così oltre al prezioso brano anche altri 200 composizioni musicali e vari componimenti poetici. Molte delle sue opere ebbero apprezzamenti di grandi musicisti e famosi critici, tra i suoi lavori ci furono anche dei canti dedicati al popolo e accennati alla condizione politica del tempo, temi che condivideva con il fratello Bartolomeo. Ma è interessante sapere come a differenza del conterraneo famoso Adriano Lualdi, musicista fascista nato a Larino nel 1885, Antonietta Preziosi non fu mai considerata abbastanza, innanzitutto perchè donna, ancora non emancipata,  ma soprattutto perché insieme al fratello non prese mai parte al partito fascista che fu motivo di esclusione sociale. Inoltre, durante le ricerche l’etnomusicologo ha analizzato un vecchio pianoforte della famiglia Preziosi, scoprendo che si tratterebbe di uno tra gli esemplari più antichi del mondo di un “Grand Piano Erard” risalente probabilmente intorno al 1820, quando Sébastien Érard, famoso costruttore di strumenti musicali francese sviluppò tecniche e strumentazioni d’avanguardia per l’epoca. In particolare il nuovo modello di pianoforte a coda che rappresenta il predecessore di quello usato in tempi moderni era apprezzato da molti musicisti famosi come Beethoven, Chopin, Herz, Liszt e Verdi e questi sono solo alcuni dei grandi compositori che possedevano il prezioso strumento. All’interno del pianoforte della famiglia Preziosi è incastonata una medaglia d’oro all’onore per essere stato in mostra alle due prime grandi Esposizioni Universali di Londra (1851) e Parigi (1855). Insomma uno strumento musicale storico, ancora in buone condizioni, che ha un valore approssimativo stimato fino a 175mila dollari e che sarà fatto ammirare pubblicamente durante l’evento estivo. Intanto nei prossimi mesi proseguiranno le ricerche per analizzare, studiare e inventariare tutto il materiale lasciato in archivio per anni. Ritrovamenti importanti dunque non solo per la città di Larino ma anche per il Molise, dove continua a crescere il patrimonio culturale da valorizzare e dove è presente l’esigenza di dare un futuro al nostro grande passato.

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