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sabato, Aprile 27, 2024

Campobasso, indagine della procura sull’ex questore Pozzo e sulla sorella di Frattura

AperturaCampobasso, indagine della procura sull'ex questore Pozzo e sulla sorella di Frattura

Bufera sulla questura di Campobasso. In particolare, si tratta dell’ex questore Pozzo, dell’ex capo di gabinetto, Giuliana Frattura, sorella del presidente della Regione, e di un ex poliziotto ora in pensione.
Sono indagati, dal sostituto D’Angelo, nell’ambito di una inchiesta della Procura del capoluogo molisano per reati che vanno, a vario titolo, dal favoreggiamento alla divulgazione del segreto d’ufficio e fino alla falsa testimonianza. Proprio in questi giorni, i diretti interessati hanno ricevuto l’avviso di conclusione indagini e hanno ora venti giorni di tempo per chiedere di essere interrogati o per produrre memorie difensive. I fatti contestati si riferiscono due diverse vicende. La prima risale al 2011, quando in un processo a due agenti dell’Ufficio Passaporti, due degli indagati furono chiamati a deporre come testimoni. In quella circostanza, secondo la procura, Frattura e l’agente in pensione avrebbero dichiarato il falso.
L’altro episodio risale al 2014. I due agenti dell’Ufficio Passaporti erano indagati per una serie di circostanze da chiarire. Ma, secondo le accuse, gli indagati sarebbero stati messi a conoscenza dell’inchiesta a loro carico proprio dei vertici della questura.
Per Mariano Prencipe, avvocato della Frattura, si tratta di due ipotesi di reato assolutamente infondate. Siamo tranquilli dice Prencipe, abbiamo venti giorni di tempo per essere ascoltati e produrremo quanti più documenti e memorie a sostegno della nostra tesi difensiva.
Pozzo, come si ricorderà, fu già indagato, nel 2014, per abuso d’ufficio e favoreggiamento del presidente della Regione per la vicenda Biocom. Ma il giudice per le indagini preliminari di Campobasso, Maria Rosaria Rinaldi, accolse la richiesta di archiviazione formulata dallo stesso pubblico ministero D’Angelo per il procedimento penale instaurato nel gennaio dell’anno scorso. Pozzo fu dunque prosciolto da ogni accusa, ma nel luglio 2014 fu trasferito a Roma. Anche la dottoressa Frattura oggi non presta più servizio in questura: da ottobre, infatti, lavora negli uffici della Scuola di polizia di Campobasso. Appare giusto sottolineare che l’indagine appena conclusa, è stata sì condotta, dalla stessa squadra mobile della questura di Campobasso, ma dai nuovi vertici, in quanto sia Pozzo, sia Frattura, sia l’ex dirigente della Mobile sono stati tutti trasferiti
Tornando all’inchiesta odierna, da quanto trapelato, sembra che si contesti, da parte della Procura, che il Questore Pozzo e il suo capo di gabinetto Frattura non solo disponessero di informazioni per propria natura riservate e segrete, relative ad indagini dell’autorità giudiziaria, ma che arrivassero anche a gestire e indirizzare le stesse.
Inoltre, secondo quanto contenuto nei numerosi esposti presentati in Procura a Campobasso, dal direttore di Telemolise, Manuela Petescia, e a Bari dal pm Fabio Papa, parrebbe che alla questura di Campobasso si fossero già rappresentate situazioni poco chiare, a partire dal procedimento Biocom, a carico del Governatore Frattura, fratello dell’ex vice questore Giuliana. In quegli esposti viene scritto nero su bianco che la squadra mobile della questura, allora diretta da Pozzo e Frattura, rispondendo, al posto della Digos, alle indagini disposte dalla Procura, ne propose l’archiviazione in soli 12 giorni.        (edg)

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