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venerdì, Aprile 26, 2024

Pesca in crisi, intesa raggiunta sulla riforma della politica comune

QDPesca in crisi, intesa raggiunta sulla riforma della politica comune

L’accordo consentirà di fissare punti fermi per l’Italia in favore degli operatori di un settore in forte crisi.

Raggiunto un accordo tra Parlamento, Consiglio e Commissione europea sulla riforma della Politica Comune della Pesca. L’intesa permette di fissare alcuni paletti importanti per l’Italia a favore degli operatori di un settore che da tempo versa in forte crisi tra costi di gestione sempre più elevati e regole stringenti. Secondo il ministro delle Politiche agricole, Nunzia De Girolamo, si tratta di uno stimolo per avviare una strategia di rilancio della pesca italiana puntando tanto sulla conservazione delle risorse, quanto sul rafforzamento delle imprese e sulla tutela del lavoro.Il ministro esprime un giudizio positivo sulla riforma senza nascondere le criticità ma che, grazie anche all’azione dell’Italia, tiene molto più in conto le specificità della pesca nel Mar Mediterraneo rispetto al passato.Tra le misure spiccano il riconoscimento formale assicurato al fermo biologico, la revisione del calendario per l’entrata in vigore del divieto di sbarco di tutte le catture, con un margine di tolleranza necessario al fine di consentire alle imprese un adeguato periodo di adattamento. Opportunità sono poi previste in materia di etichettatura dei prodotti per una più rigorosa e completa informazione dei consumatori. Si parla anche di possibilità di autogestione, piani di stock e altre iniziative.Risultati all’esame delle singole marinerie, che potrebbero essere migliorati nel corso del negoziato sul nuovo Fondo europeo per la pesca e l’attività marittima.L’intesa sulla politica comune della pesca sarà formalizzata nei prossimi mesi e il nuovo assetto normativo entrerà in vigore dal 2014.

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