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sabato, Maggio 11, 2024

Vertenza Vibac, incontro in Regione: i sindacati ribadiscono il no ai licenziamenti

AttualitàVertenza Vibac, incontro in Regione: i sindacati ribadiscono il no ai licenziamenti

Il 20 aprile scorso mancato accordo e vertenza Vibac quindi finita sul tavolo della Regione, con l’assessore Quintino Pallante, i sindacati e la proprietà dell’azienda.

Due settimane fa le parti sociali erano state chiare, no netto anche al dimezzamento delle procedure di licenziamento previste. La Vibac aveva infatti proposto e continua a ribadirlo un passaggio da 126 a 62 esuberi. Ma le organizzazioni di categoria non ci stanno. Nel piano della proprietà viene confermata l’intenzione di realizzare miglioramenti di efficienza attraverso un impianto fotovoltaico e una centrale termica, ricorrendo anche a un ulteriore anno di cassa integrazione per transizione occupazionale. Le parti sociali se da un lato hanno registrato un passo in avanti, prendendo atto della volontà di investire, restano contrari ai licenziamenti, chiedendo di verificare la possibilità dell’apertura di un tavolo negoziale in sede ministeriale, poiché il gruppo Vibac nella sua interezza occupa 549 unità.

Oltretutto, i sindacati hanno chiesto anche di prendere visione del piano dettagliato degli investimenti annunciati, con la conferma del numero di esuberi e il piano di ricollocazione collegato alla cassa integrazione. L’assessore regionale Pallante ha evidenziato che l’obiettivo è la salvaguardia dei livelli occupazionali, attraverso il sostegno della Regione stessa alla realizzazione di un piano di ricollocazione a sostegno degli eventuali esuberi e ha ribadito la totale disponibilità della struttura tecnica regionale per esplorare le ipotesi a supporto del nuovo piano industriale e di investimenti della società, piano di cui l’assessore ha chiesto la presentazione.
La volontà di procedere all’efficientamento energetico è stata confermata anche dal presidente della VIbac Pietro Battista, collegato online. Ma lo stesso vertice dell’azienda ha blindato il numero degli esuberi, saranno 62. Ritenendo che circa 80 lavoratori bastano a far funzionare la fabbrica. La proprietà vuole esplorare la possibilità d’investimento attraverso finanziamenti pubblici dedicati.
Da parte della Regione la disponibilità a cercare fonti di finanziamento compatibili con le richieste aziendali. Il prossimo 16 maggio un nuovo incontro.

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