di Gianni Bruno
Ad Aniello Aliberti di certo non difetta la chiarezza nell’esporre i concetti. Importanti quelli espressi ieri al termine di Campobasso – Giulianova. Il manager campano ha affermato candidamente che l’allargamento della base societaria del Campobasso è un fatto ormai prossimo, probabilmente si farà agli inizi del mese di maggio. Sono giorni di febbrili analisi e discussioni interne perchè, tra le faccende principali cui ottemperare, c’è sicuramente una ricapitalizzazione societaria. Non lo ha tenuto nascosto Aliberti stesso che ha altresì chiosato che questa deve essere un’operazione preliminare per ripianare i conti della stagione in corso.
Incalzato pure sulla questione del ripescaggio, Aliberti non si è voluto sbottonare più di tanto. “Non vogliamo illudere nessuno – ha dichiarato l’ex patron della Salernitana – ma, dovessero concorrere alcune condizioni che adesso riguardano la Lega Pro, il Campobasso potrebbe farsi trovare pronto per pensare di inoltrare una domanda di ripescaggio nella categoria superiore.” Leggendo tra le righe, si può notare come sia ampiamente riscontrabile una chiara volontà di fare bene da parte di Aliberti, ma risolvendo preliminarmente delle questioni arretrate che, allo stato delle cose, sono propedeutiche per pensare a ciò che sarà del calcio a Campobasso.
La sensazione è che l’ingresso, ormai imminente, di Aliberti nella società rossoblu possa anche rappresentare una buona occasione per aprire una parentesi nuova a livello calcistico nel capoluogo.
Nel frattempo, continuiamo a tenere strettamente monitorata la situazione riguardante i lavori di potenziamento dello stadio di selva piana. Opere ormai non più procrastinabili visto lo stato di abbandono nel quale versa la struttura sportiva di selva piana. Tra i punti toccati da Aliberti c’è anche la questione stadio da sbrigare al più presto. Ricordiamo che alcuni tra gli esponenti di palazzo San Giorgio si silanciarono dicendo che la gara di aggiudicazione dei lavori sarebbe partita entro la fine del 2015. Ottimismo in quantità industriale perchè non solo non è partita la gara di appalto, ma anche lo stesso progetto bis – che pure necessita di una seconda approvazione da parte del Comune – è ancora bloccato in qualche polveroso cassetto. Ma tant’è. Ci si può solo augurare che l’arrivo di Aliberti nei quadri del Campobasso possa fungere anche da deciso sprone per gli amministratori di palazzo San Giorgio il cui operato sembra essere abbastanza farraginoso. Non è un giudizio di valore, quanto una riprova dei fatti.
