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martedì, Maggio 7, 2024

Sanità, ‘congelato’ l’accordo Regioni-Governo. E sul decreto Balduzzi discussione rinviata

AperturaSanità, 'congelato' l'accordo Regioni-Governo. E sul decreto Balduzzi discussione rinviata

di GIOVANNI MINICOZZI

Al momento nè tagli, nè deroghe. La Conferenza delle Regioni ha di fatto, congelato l’accordo con il Governo sui tagli al fondo sanitario nazionale, per oltre 2 miliardi e 600 milioni di euro, previsti dalla legge di stabilità per l’anno in corso.

«Non si possono spalmare in soli sette mesi i tagli previsti per l’intero anno – ha dichiarato il presidente dei presidenti, Sergio Chiamparino – Pertanto – ha aggiunto – si rende necessario rivedere l’entità della sforbiciata per evitare di mettere in discussione i livelli essenziali di assistenza in molte regioni».

Dunque una posizione dura nei confronti del Governo condivisa da tutti i presidenti ed ovviamente anche dal governatore Paolo Frattura che, in attesa dell’arrivo di Chiamparino, ha presieduto temporaneamente la Conferenza delle Regioni.

Per volontà del Governo, invece, è saltata anche la discussione sulle famigerate deroghe ai parametri imposti dal decreto Balduzzi chieste da molte Regioni, tra le quali il Molise.

In buona sostanza, nel delicato comparto della sanità resta tutto congelato ed è facile prevedere che, per ragioni di opportunità elettorali, se ne parlerà dopo le elezioni regionali e amministrative di fine maggio.

«Il tempo non è una variabile indipendente», aveva dichiarato Sergio Chiamparino una settimana fa.

Ed infatti non lo è, soprattutto per il Molise, dove l’assistenza sanitaria è sempre più a rischio. La deroga al decreto Balduzzi, sul parametro dei 600mila abitanti per mantenere il dea di secondo livello al Cardarelli, il primo al Veneziale di Isernia e al san  Timoteo di Termoli, più volte annunciata, al momento non è stata concessa.

Inoltre, tra qualche mese scadrà il contratto di lavoro per oltre 300 dei 500 precari e non potrà essere prorogato per mancanza dei requisiti richiesti dalla normativa nazionale e ripresi dalla recente legge regionale. Con l’approssimarsi delle ferie estive, dunque, e per effetto della carenza di personale già esistente, molti reparti saranno costretti a chiudere.

Per di più, dopo i pesanti rilievi fatti dal tavolo tecnico nazionale sul mancato rientro dal debito, manca ancora la proposta di riorganizzazione del sistema sanitario regionale. Per altro, il verbale relativo all’esito del tavolo non è stato ancora pubblicato, ma appare scontato che conterrà, per la quarta volta, la richiesta di commissariamento per Paolo Frattura. Dunque il caos è pressoché totale, mentre le liste di attesa si allungano a dismisura e per molti malcapitati ricominciano gli odiosi viaggi della speranza.

 

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