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sabato, Aprile 27, 2024

La Corte dei Conti bastona la Corte dei Bronzi. La Magistratura contabile punta il dito contro i consiglieri regionali

AttualitàLa Corte dei Conti bastona la Corte dei Bronzi. La Magistratura contabile punta il dito contro i consiglieri regionali

di GIOVANNI MINICOZZI

Dopo l’inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte dei Conti è tornato alla ribalta il tema dei costi della politica.

In particolare, nel mirino dei magistrati contabili resta la gestione allegra dei soldi pubblici erogati ai gruppi consiliari e la restituzione delle somme percepite illegittimamente dai consiglieri regionali.

Sulla gestione dei gruppi, nella passata legislatura risultarono non regolari ben tredici rendiconti su quindici.In quella attuale sei su quindici. Su tali anomalie la Corte dei conti ha depositato citazioni a carico dei responsabili ed ha trasmesso gli atti alla Procura della Corte dei Conti stessa.

«Il Consiglio regionale deve tagliare i benefit attribuiti e le ingiustificate e ingiustificabili prebende come le consulenze, e le assunzioni di comodo che i cittadini, sempre più in difficoltà vedono come forme di parassitismo a loro danno». Tanto è scritto nella relazione di apertura dell’anno giudiziario. Dunque, non «certa stampa», ma è la Corte dei Conti che continua a rilevare «costi della politica esagerati che, se razionalizzati, potrebbero dare la possibilità di avere più risorse disponibili da destinare alla ripresa economica per poter uscire dalla drammatica situazione in cui versa il sistema produttivo ed occupazionale della regione».

Sempre con riferimento ai costi della politica è da sottolineare che resta il contenzioso tra gli inquilini di palazzo Moffa e la Corte dei Conti per la restituzione dei cinque centesimi per abitante erogati illegittimamente a ciascun consigliere regionale da agosto a dicembre 2013 e poi sospesi per un anno dalla Finanziaria 2014.

Così come la barzelletta dell’articolo 7, la famosa indennità per i portaborse che ha fatto ridere tutta l’Italia, percepita abusivamente per i mesi di agosto, settembre ed ottobre del 2013, ovvero dopo il recepimento del decreto Monti, è stata restituita a furor di popolo.

Secondo una indagine condotta dalla Procura di Campobasso, però, sei consiglieri regionali non l’avevano ancora restituita fino ad aprile 2014, mentre gli uffici contabili del Consiglio regionale, da noi interpellati, sostengono che è stata concordata con gli interessati una restituzione rateizzata.

I sei consiglieri sono Vincenzo Niro, che avrebbe già restituito tutto e poi Domenico Di Nunzio, Cristiano Di Pietro, Angela Fusco Perrella, Giuseppe Sabusco e Massimiliano Scarabeo.

Ad ogni buon fine l’ultima parola la lasciamo agli esponenti politici in questione, invitandoli a fare chiarezza.

Gli elettori vogliono conoscere la verità.

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