«O ci dai cinquemila euro o sono guai». Da circa un mese era questo il tenore dei massaggi ricevuti sulla casella di posta elettronica o sul telefonino dal gestore di una discoteca di Isernia. I successivi avvertimenti – ingresso imbrattato con la vernice spray, porte e finestre danneggiate – hanno spinto la vittima dell’estorsione a rivolgersi ai Carabinieri. I militari del Nucleo investigativo del comando provinciale dell’Arma di Isernia hanno fatto scattare la trappola. Il gestore ha finto di cedere alle minacce e ha lasciato la somma richiesta nella cassetta della posta del locale. Quando l’estorsore ha messo la busta con il denaro dentro al giaccone, i militari in borghese che si erano appostati in zona sono usciti allo scoperto e lo hanno fermato. Il ragazzo ha cercato di scappare, ha estratto anche un coltello, ma è stato inutile. Per i carabinieri è stato sorprendete scoprire che dietro questa storia ci fossero un ragazzo di appena 15 anni e il fratello, di un anno più grande: «Ci siamo meravigliati non poco – ha commentato il capitano Salvatore Vitiello, comandante del Nucleo investigativo che ha condotto le indagini -: di solito dietro queste estorsioni, per giunta così ben architettate, ci sono le organizzazioni criminali. I genitori? Sono caduti dalle nuvole, mai avrebbero immaginato una cosa del genere. I ragazzi si sono giustificati dicendo che avevano bisogno urgente di denaro, ma i loro genitori hanno detto che no è assolutamente vero, non hanno fatto mancare loro mai nulla». Condotti in caserma, i due minori – entrambi studenti – sono stati sottoposti a fermo e successivamente affidati in custodia ai genitori. I Carabinieri hanno informato sia il Tribunale dei minori di Campobasso, sia la Procura di Isernia. Nei loro confronti sono stati ipotizzati i reati di estorsione aggravata e continuata in concorso, resistenza a pubblico ufficiale, minaccia aggravata e porto abusivo di arma da taglio. I militari hanno sequestrato anche un computer portatile, un telefonino e il coltello usato per minacciare i militari dell’Arma. Nelle prossime ore saranno effettuati ulteriori accertamenti su pc e cellulare per fare definitivamente chiarezza su questa vicenda.