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mercoledì, Maggio 8, 2024

Scarpe rosse per dire no alla violenza sulle donne

AttualitàScarpe rosse per dire no alla violenza sulle donne

Almeno per una volta essere sul fondo di una classifica nazionale ci fa tirare un sospiro di sollievo. Ma anche il Molise non è nuovo a casi di uomini che uccidono le donne e nell’agghiacciante elenco di omicidi del 2013, considerato l’anno nero per i femminicidi, la nostra regione chiude la graduatoria.

A gennaio di quell’anno, a Isernia furono ritrovati i corpi senza vita di due amanti. Lui aveva freddato lei con un colpo di fucile e poi si era tolto la vita. Era accaduto l’anno prima a Campomarino, con modalità analoghe. Ma in Italia nel 2013 le donne uccise dai propri mariti, fidanzati, compagni sono state 179. Quindici ogni mese, quattro ogni settimana. Dunque, una ogni due giorni.

Un dato impressionante, davanti al quale non ci sono tanti commenti da fare, ma solo riflettere. Lo aiutano a fare, in questi ultimi anni, le scarpe rosse, utilizzate ormai come simbolo della lotta alla violenza contro le donne. Il colore ricorda il sangue versato dalle vittime. Quasi sempre giovani, nella maggior parte dei casi minacciate in precedenza; spesso note alle forze dell’ordine per via delle denunce di maltrattamenti presentate prima di finire in un sacco nero della scientifica e sul tavolo dell’obitorio per l’autopsia. In tutti i casi massacrate.

Le scarpe vogliono essere il simbolo del percorso verso la libertà. Martedì 25 novembre, in occasione della giornata internazionale contro la violenza alle donne, il comune di Campobasso ha invitato tutti i commercianti ad esporre in vetrina le scarpe rosse, una risposta di civiltà per dire no a questa barbarie.

L’ultimo rapporto Eures, ha infine sottolineato “l’inefficacia e inadeguatezza della risposta istituzionale alla richiesta d’aiuto delle donne vittime di violenza all’interno della coppia, visto che nel 2013 una su due delle future vittime di omicidio aveva segnalato alle Istituzioni le violenze subite”. Ultimi in graduatoria ci vogliamo restare, ma vietato abbassare la guardia. E martedì fuori le scarpe rosse.

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