di Anna Maria Di Matteo
L’aumento della tasse deciso dal Consiglio regionale continua a tenere banco e a provocare accese polemiche. L’incontro convocato dal presidente Frattura con le parti sociali ed imprenditoriali per spiegare le ragioni che hanno indotto il Consiglio a varare gli aumenti, se da un lato è servito a fare chiarezza, dall’altro, ha contribuito ad inasprire i toni della polemica all’interno del partenariato. L’Api, l’associazione delle piccole imprese, pur contestando gli aumenti, ha chiesto alla Regione impegni ben precisi per il pagamento dei crediti vantati nei confronti della pubblica amministrazione, posizione opposta a quella espressa dagli industriali che, pur di scongiurare l’inasprimento della pressione fiscale, si sono detti disposti persino a rinunciare, per il momento, alla riscossione dei crediti. “Non siamo d’accordo – ha replicato la presidente dell’Api , Matilde Iosue – Le nostre aziende non possono più attendere. Abbiamo chiesto alla Regione impegni e scadenza ben precise sulle modalita dei pagamenti, pur non condividendo l’aumnto delle tasse. Anzi, abbiamo anche chiesto al governatore di fare in modo che già dal prossimo anno la pressione fiscale possa cominciare a scendere. Ma allo stato attuale non possiamo davvero consentire ulteriori ritardi nei pagamenti. Sarebbe la fine per centinaia di aziende. Sarebbe la catastrofe”, ha concluso Iosue.
