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martedì, Maggio 7, 2024

Neuromed Pozzilli, laboratorio teatrale per aiutare i malati di Parkinson

QDNeuromed Pozzilli, laboratorio teatrale per aiutare i malati di Parkinson

In occasione della chiusura estiva dei corsi della scuola di teatro, Parkinzone organizza, il 25 giugno presso il Ristorante Amphitryon di Venafro, un momento di incontro, aperto a tutti, che si propone di “mostrare” il lavoro dell’associazione e farla conoscere meglio. L’occasione sarà anche utile per poter incontrare i docenti ed il dott. Nicola Modugno (del Centro per lo Studio e la Cura della Malattia di Parkinson e Disordini del Movimento dell’IRCCS Neuromed) per scambiarsi domande e opinioni. La “lezione aperta”, che avrà inizio alle ore 12.00, non vuole essere un “saggio” o una “recita”, in senso stretto, ma una vera e propria lezione strutturata aperta al pubblico. Attraverso la lezione sarà possibile capire il percorso che l’associazione svolge ed ha svolto con i pazienti, un percorso di propedeutica teatrale, di espressione, in cui il teatro è diventato il mezzo per intraprendere un viaggio attraverso la trasformazione e il cambiamento. Attraverso le attività di Parkinzone, il paziente ha modo di lavorare sulla voce, sul canto, sul concetto di impulso, sulle improvvisazioni singole e collettive. Quello che verrà mostrato durante la lezione aperta sarà solo una piccola parte del percorso intrapreso dai pazienti, durante sette mesi di laboratorio svolto presso gli spazu dedicati all’interno della struttura ospedaliera dell’IRCCS Neuromed, con grande entusiasmo e partecipazione. Il progetto, a cura di Maria Teresa Berardelli, Maria Grazia Laurini e Marcella Favilla, è finalizzato a mostrare come il teatro, attraverso un’esplorazione libera e naturale, abbia come meta il riconoscimento di sé e degli altri. Il viaggio nel teatro si muove infatti attraverso la conoscenza del proprio strumento; entrando progressivamente a contatto con le proprie emozioni, si impara a riconoscerle e a condividerle. Attraverso la condivisone si crea un cerchio di fiducia in cui ogni membro del gruppo diventa necessario agli altri. In questo clima di apertura si esplorano, accantonando la paura e il pregiudizio, nuove possibilità di stare con gli altri e con se stessi. In barba alla Malattia.

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