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giovedì, Maggio 2, 2024

Sergio Padovani espone al KOMA’ di Montagano

EvidenzaSergio Padovani espone al KOMA’ di Montagano

One of us! One of us!

Strano posto, il Circo. La gente ci va per divertirsi, passare il tempo, sorridere delle acrobazie di clown e comici vari. Poi ci sono i prestigiatori, i domatori di bestie feroci, ogni tipo di animale. I bambini e le famiglie intere sono da sempre attratte da questo piccolo universo fatto di stranezze e abilità particolari. Ma nello stesso circo, fino agli anni 40 del secolo scorso, c’era anche un’altra attrazione: e il pubblico pagava per vedere anche questo. I freak, gli uomini dall’aspetto “inusuale”, si facevano ammirare in tutta la loro unicità. Erano ragazzi senza gambe, donne barbute, acrobate a due teste, vecchi-scheletro. E, fra di loro, anche i nani.

Il circo non barava: la realtà veniva messa in scena così com’era senza nessun bisogno di filtri o traduzioni e soprattutto nessun attore professionista a scimmiottare finte menomazioni.

Questa idea di circo della realtà senza filtri la ritrovo nei palcoscenici/patiboli di Sergio Padovani, e come nel circo l’esibizione di corpi malformi segnava di netto una separazione tra il pubblico e la “diversità” così qui i personaggi buttati in palcoscenico “senza pietà”, esibiscono una separazione consapevole tra loro e gli altri, chi li osserva e quelli che si considerano in via esclusiva esseri umani.

La “parentela” può avvenire solo con chi si pone senza filtri e soprattutto con chi è portatore sano di lacerazioni non finte.

In un crescendo emotivo “DEL MAGNIFICENTISSIMO ESILIO DALL’ORBE CAINA” fotografa la fobia di un’intera comunità. 

Perché costringe lo spettatore a un ruolo attivo d’immedesimazione per poi sbattergli in faccia le proprie insicurezze, ipocrisie e contraddizioni. Un viaggio interiore non senza conseguenze, ma che non ci si può esimere dal fare, per amore della pittura e della vita. In tutte le sue manifestazioni.

 

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