Dell’industriale di Ivrea (1901-1960) alcuni ricordano la figura di manager che portò la fabbrica di macchine da scrivere alla soglia dell’elettronica, altri l’opera illuminata a favore dei dipendenti, altri infine il regista di intellettuali intorno a impegni di urbanistica, design, editoria. Pochi, invece, che fu anche un utopista sociale, anzi l’unico utopista sociale italiano del ‘900 con la sua opera “L’ Ordine politico delle Comunità” scritta nell’esilio svizzero dal 1944 al 1945, e pubblica ta in contemporanea con la Liberazione.
Valerio Ochetto si sofferma sulle idee di democrazia integrata e integrale elaborate da Olivetti in modo da creare un sistema dove il tradizionale suffragio universale convive con il concorso a titoli degli esperti e con forme di democrazia popolare diretta e partecipata. Anche sulle battaglie sostenute nel tentativo di tradurre in pratica questo progetto, negli anni ‘ 50, nel Canavese, il territorio intorno a Ivrea. Quanto di quel progetto è ancora valido e può fornire sollecitazioni al dibattito su uno sviluppo della democrazia ai nostri tempi?
Valerio Ochetto, nato a Torino, è stato responsabile del servizio storia della RAI negli anni ‘60, poi inviato speciale. Ha collaborato anche a quotidiani e riviste. Ha scritto alcuni libri di storia divulgativa e uno di ricerca basato su archivi e testimonianze, appunto la biografia di Adriano Olivetti. Uscita in prima edizione nel 1985 da Mondadori, è stata riedita nel 2000 ad Ivrea da Cossavella, e ha avuto una terza edizione, più recente, nel 2009 nei tascabili Marsilio.
Adriano Olivetti, un progetto di democrazia, l’incontro questa sera a Larino
