Un elmo, la gavetta, il cappello degli alpini, la bandiera italiana. Oggetti che richiamano alla memoria la Grande guerra, l’ultimo atto del risorgimento per il nostro Paese, che in quel conflitto entrò esattamente un secolo fa.
Anche l’Italia offrì il suo pesante tributo di sangue nelle trincee, con quei soldati curvi, tra fumo e bombe, all’assalto alla baionetta in cui rimanere vivi era una scommessa, un tiro di dadi con il destino. Una guerra logorante, di posizione. Ciò che hanno vissuto, tra il fango, la pioggia, la neve e il sangue non è immaginabile, solo intuibile grazie alle lettere che mandavano ai cari. Sensazioni, paure, speranze, racchiuse nelle dodici lettere cui hanno dato voce Aldo Gioia e Francesco Vitale, nella sala consiliare del Comune di Campobasso, all’iniziativa «Lettere dal fronte, la prima Guerra mondiale… Raccontata dai combattenti». Un evento ideato e curato da Franco De Santis nell’ambito delle celebrazioni del centenario della Grande guerra.
Il pubblico attento e commosso, un’emozione accompagnata dalle note della chitarra di Enrico Varriano e dalla voce di Alessia D’Alessandro, un’iniziativa patrocinata dal Comune di Campobasso.
Grande guerra, le lettere dei soldati e i cimeli in mostra a Campobasso
