di FABRIZIO OCCHIONERO Come fare a passare dalla schiavitù a una fraternità nella quale poter costruire strade di pace. L’arcivescovo di Campobasso-Bojano, Giancarlo Maria Bregantini è intervenuto a Termoli su invito del vescovo Gianfranco De Luca per illustrare il messaggio di Papa Francesco per la celebrazione della Giornata della Pace. Si è rivolto ai tanti che hanno affollato la sala del cinema Sant’Antonio per discutere del tema della pace anche alla luce degli ultimi eventi di Parigi e della strage nella redazione del giornale satirico Charlie Hebdo che ha sconvolto la Francia e il mondo intero.
Al centro dell’intervento di Bregantini la Parola di Dio e l’invito al confronto concretizzato anche in alcuni gesti e in alcuni ‘si’ e ‘no’. Tante le riflessioni, dal tema della vita, alla guerra, alla violenza sulle donne, alla tratta degli esseri umani a «una serie di passi progressivi per costruire itinerari di fraternità che possono impedire eventi come quelli avvenuto a Parigi». Non a caso il Papa ha ricordato di globalizzare la fraternità per sconfiggere la schiavitù e l’indifferenza.
Secondo Bregantini «l’eterno gioco della pace nasce da un cuore che perdona, dalla stima dell’altro, dal non fossilizzarsi mai sulle cose già ottenute ma nel fare dei passi avanti, scardinando i muri. Un’iniziativa sullo sfondo positiva è la pace tra Cuba e Stati Uniti per dire che non è vero che certi muri non possono cadere. Cadono e dipende da noi. Certo restano le questioni della Palestina, dell’Isis, dell’Islam ma tante cose possono essere viste in modo diverso».
