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venerdì, Maggio 3, 2024

Scuola, l’allarme della Cgil: in Molise persi altri 804 studenti. Aule sempre più vuote

AperturaScuola, l'allarme della Cgil: in Molise persi altri 804 studenti. Aule sempre più vuote

Un processo che sembra essere inarrestabile e che rischia di provocare danni sociali gravissimi. Lo spopolamento della scuola molisana va avanti da anni, ormai, in maniera inesorabile. Un quadro impietoso che è emerso dai numeri forniti dall’ufficio scolastico regionale in occasione dell’incontro sugli organici 2023/2024. Anche quest’anno in Molise si perderanno altri 804 alunni, di cui 618 in provincia di Campobasso e 196 in quella di Isernia, portando la popolazione scolastica a 34.269 studenti contro i 49.500 dell’anno scolastico 2002/2003. L’allarme arriva dalla Federazione lavoratori della conoscenza della Cgil che ha ricordato come, in meno di venti, anni si siano persi quasi un terzo della popolazione scolastica. Il sindacato ha posto l’accento su molti problemi rimasti irrisolti. “Abbiamo evidenziato che l’attribuzione degli organici, a livello nazionale e regionale continua a penalizzare le aree interne e territori soggetti allo spopolamento – ha spiegato il sindacato – perché l’attribuzione dei posti avviene in percentuale al numero degli alunni”. Inoltre, secondo i dati Svimez, il Molise resta la regione con la percentuale più bassa di classi in cui è stato attivato il tempo pieno, meno dell’8% a fronte di percentuali che superano il 50% in particolare nelle regioni del centro nord. “Questa situazione – ha sottolineato la Cgil – penalizza ulteriormente la nostra regione e manifesta l’assenza di adeguate politiche per l’istruzione, settore nel quale da tempo manca una vera programmazione. In questi anni – ha aggiunto il sindacato – la politica regionale si è completamente disinteressata, limitandosi a prendere atto dell’esistente, mentre è mancata qualsiasi attività di programmazione o azione volta a rimuovere le situazioni di disparità. La direzione in cui invece si sta andando – ha proseguito la Cgil – sembra essere diametralmente opposta. I progetti di autonomia differenziata, di regionalizzazione dell’istruzione e di dimensionamento scolastico messi in campo rischiano di avvantaggiare le regioni più ricche, minando alla base l’idea di una scuola pubblica nazionale e mettendo fortemente in discussione l’unità del sistema dei diritti” ha concluso il sindacato, che ha annunciato la mobilitazione contro quello che ha definito un pericoloso progetto disgregatore.

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