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venerdì, Aprile 19, 2024

Covid 19 al Cardarelli, per sette primari si sta sbagliando tutto

AperturaCovid 19 al Cardarelli, per sette primari si sta sbagliando tutto

Il primo ad accendere i fari sulla precaria situazione del Cardarelli di Campobasso, dove è ogni giorno più difficile garantire le prestazioni non Covid 19, è stato Vittorino Facciolla che, in un appello al governatore Toma e all’intera Giunta regionale, affermava: “Servono ospedali esclusivamente Covid, il Cardarelli è al collasso e rischia la paralisi”. Il consigliere regionale sollecitava decisioni rapide perchè “non è più tempo di seguire la linea degli ospedali promiscui. Si tratta di una scelta scellerata che, se è potuta essere accettabile in una prima fase dell’emergenza quando in Molise il numero dei casi di persone positive al Covid è statopressoché contenuto (anche grazie al bassissimo numero di tamponi effettuati), èpalese che questa stessa scelta non può e non deve essere adottata anche per la seconda fase, quella che ci accingiamo a vivere”. Subito dopo, sono scesi in campo ben sette primari del Cardarelli, con un atto di significazione, inviato al presidente della Regione, Donato Toma, a Florenzano e ad Angelo Giustini. Un atto in cui si riscontra la progressiva difficoltà e attualmente impossibilità di gestione delle altre innumerevoli situazioni emergenziali, con comprovato rischio di paralisi delle relative attività ospedaliere». «La terapia intensiva – si legge nel documento – è dedicata esclusivamente ai pazienti Covid 19, quindi non usufruibile da altri malati con patologie diverse. Disponibilità in sala operatoria di un singolo turno di personale anestesiologico e infermieristico, per ogni turno di 12 ore, per tutte le urgenze.  Flusso di ricovero inalterato da parte del pronto soccorso, oltretutto i pazienti oncologici bisognosi di un trattamento chirurgico non differibile dovrebbero essere operati non si sa in quale sala operatoria e per giunta senza usufruire di una terapia intensiva. Siamo all’antitesi della medicina basata sulle evidenze, scrivono i primari. Tali circostanze hanno di fatto determinato una paralisi delle attività chirurgiche, bisogna porre rimedio a questa situazione attraverso tre possibilità:

1) Creare al Cardarelli una seconda terapia intensiva covid free

2) Destinare alla terapia dei no covid un’altra struttura ospedaliera

3) Oppure fare l’inverso: cioè Cardarelli hub no Covid e altra struttura ospedaliera come centro Covid.

I medici terminano «invitando formalmente gli organi indicati ad adottare gli atti necessari per risolvere le criticità, declinano sin da ora qualsiasi responsabilità, anche penale, nel caso in cui possano verificarsi anche in futuro danni irreversibili all’utenza e ai pazienti…».

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