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venerdì, Maggio 3, 2024

Machiavelli o De Coubertin? Roccavivara ha scelto, da tanto tempo

EditorialiMachiavelli o De Coubertin? Roccavivara ha scelto, da tanto tempo

Il Comune di Roccavivara è stato dichiarato beneficiario per un finanziamento regionale dedicato al rifacimento del campo sportivo mediante posa di erba sintetica e delle opere impiantistiche connesse. L’importo complessivo per la realizzazione è di 491.224,53 euro, di cui oltre 390.000 euro a carico della Regione Molise, con cofinanziamento comunale pari quindi a 98.244,91 euro. Il comune di Roccavivara pertanto nel marzo 2018 ha emanato un avviso pubblico con cui cercava sponsorizzazioni private per coprire la somma necessaria.

Negli ultimi mesi l’iter che dovrebbe portare alla realizzazione del progetto ha fatto dei passi avanti. L’analisi dei documenti tuttavia ci fornisce un quadro “machiavelliano”, dove ancora una volta il fine giustifica i mezzi, anche se questi abbiano palesi problematiche di tipo morale e politico.

Il Fine di cui parliamo è ovviamente il rifacimento del campo sportivo con il manto in erba sintetica. A seconda della posizione che si ricopre, dell’età che si ha, della passione per il calcio di ognuno, la risposta sarà forse non univoca rispetto alla seguente domanda: questo progetto politico è una priorità per la nostra piccola comunità? Può giustificare una spesa di quasi 500 mila euro? Non sono bastati i 240 mila euro già spesi nell’ultimo decennio per lo stesso impianto? Gli esempi dei campi in erba sintetica realizzati in giro per il Molise, di cui molti vicino a noi, ci dicono che non basta fornire uno scenario da serie A alla squadra del proprio paese per contrastare spopolamento, chiusura delle scuole, servizi sempre più carenti.

Ma chi sta amministrando in questo momento a Roccavivara è così superficiale che non si è posto certe domande? No, anzi. Semplicemente è coerente, con gli ultimi 20 anni di scelte politiche fatte: molti e molti accessi a finanziamenti, venduti come opere irrinunciabili ad una popolazione mai coinvolta nelle scelte; più e più progetti, con affidamenti diretti o comunque pilotati; diverse opere giunte a realizzazione, che nulla o poco hanno creato, se non una bella cerchia di imprese di fiducia. E nel solco di questo modus operandi, ecco che si inserisce anche questa vicenda.

Detto qualcosa sul Fine, veniamo ai Mezzi. Concentrandoci in particolare sul discorso “sponsorizzazioni”. Nell’avviso citato in precedenza, si poneva un termine a tali manifestazioni di partecipazione, datato 30 aprile, per poi essere prorogato al 15 giugno, al 15 luglio, senza ulteriore proroga, ma con offerte che sono continuate ad arrivare soprattutto dopo il termine del 15 luglio. Forse si dà per certo che la scadenza sia infinita, come fatto intendere dal sindaco in occasione dell’ultimo consiglio comunale. Tutto questo tempo probabilmente è servito e servirà a convincere ancora qualche “amico”. Il gruppo consiliare di Roccavivara Oltre, dopo aver acquisito dagli uffici comunali la lista di coloro che hanno dichiarato il loro contributo (in cui ci sono privati cittadini, che non rientrano nelle seguenti considerazioni), ha intrapreso un’attività di ricerca che ha permesso di evidenziare, relativamente alle ditte o alle imprese coinvolte, un legame, presente o passato, con gli uffici tecnici non solo del comune di Roccavivara ma anche dei comuni limitrofi ed in particolare con Castelmauro e Civitacampomarano. Un triangolo intercomunale dove in due comuni si è responsabili dell’ufficio tecnico e nell’altro sindaco, vi sembra un “potere condizionante” da poco? E non va sottovalutato il potere degli uffici tecnici, che gli è permesso di procedere con affidamenti diretti in molte circostanze. Legame ovviamente fatto di incarichi, affidamenti diretti, procedure in qualche modo “indirizzate”. Legame emerso chiaramente, fatto di opere anche milionarie (vedi strade intercomunali), di “svendite” di strutture (vedi ostello della Gioventù a Canneto), acquisto di materiali, progettazioni a tecnici e professionisti non locali ed in qualche modo legati alle ditte che rientrano nelle cosiddette “imprese amiche”. Nulla di nuovo sotto il cielo, sia chiaro, è il solito e diffuso metodo con cui purtroppo il sistema italiano, soprattutto quello degli appalti e dei lavori pubblici, si autoalimenta, non oltrepassando “mai” il limite verso l’illegalità, ma sconfinando tranquillamente nell’immoralità, trincerandosi con sicurezza dietro la magnificenza dell’opera che si andrà a realizzare.

Quindicimila, Novemila, Settemila, Seimila euro, ecc….. Perchè queste ditte avrebbero dovuto “donare” somme così importanti per la realizzazione di un’opera per la quale non avrebbero alcun interesse diretto?

Nell’avviso pubblico con cui il comune lanciava la richiesta di sponsorizzazioni, al punto 7 “Requisiti dello Sponsor”, tra gli altri vi sono i seguenti:

  • L’attività degli sponsor deve essere non in contrasto con l’interesse pubblico

  • Assenza di conflitto di interesse tra attività pubblica e quella degli sponsor

Capire quale sia il vero interesse pubblico in chi opera determinate scelte politiche è forse difficile da comprendere, viste le dimostrazioni del passato per cui la cosa pubblica è servita solo ad alcuni, a spese della collettività. Per cui, uno sponsor che avalla tali politiche, non fa altro che esserne complice e pertanto in contrasto con il Vero Interesse Collettivo. Secondo punto, forse quello più indicativo: nel momento in cui una ditta che regolarmente percepisce incarichi da un’amministrazione, andare a sovvenzionare un’opera pubblica di cui non si conoscono ancora progettisti e realizzatori, non rischia di rientrare nel campo del conflitto di interessi? Lo scopriremo probabilmente al momento dei prossimi affidamenti diretti che i comuni determineranno.

L’ultimo aggiornamento sulla “raccolta fondi” dice che all’appello mancherebbero circa 20 mila euro. Il rischio concreto è dunque che il comune (cioè tutti i cittadini) dovrà integrare la somma mancante. Sarà interessante scoprire se sarà così ed eventualmente quali capitoli di bilancio saranno interessati. Cadrebbe comunque la teoria propagandata in paese circa la capacità degli amministratori di realizzare un’opera di tale importanza ma a costo zero per le casse comunali. E si solleverebbe immediatamente un interrogativo politico non da poco, che si riallaccia al discorso delle scelte e delle priorità: questi soldi, così come altri spesi in modo discutibile, non potrebbero essere indirizzati per bonus alle famiglie che decidono di restare, o per un servizio di trasporto destinato ai bimbi che vanno a scuola a Trivento? Questione di scelte politiche, che probabilmente l’attuale amministrazione continua a banalizzare, come ha fatto negli ultimi 20 anni. Ma sono scelte di cui risponderà, soprattutto alle giovani coppie che (anche recentemente) hanno lasciato Roccavivara.

L’ultimo atto, che si dimostra in continuità con tutto il resto, è la recente determinazione dell’Ufficio Tecnico con l’affidamento degli incarichi professionali. Affidamenti a professionisti noti, o comunque vicini anche a figure di spicco della politica regionale, come a dire: noi in Regione Molise non diamo finanziamenti tanto per, cerchiamo tornaconti. E sanno benissimo che al nostro comune la strada è spianata. Altri nomi invece, anche se mascherati ancora una volta malissimo, sono legati al solito interesse locale che non può mai mancare e che solo chi ha occhi per non vedere non vede.

Un comune dove non si lavora secondo la lealtà sportiva professata da De Coubertin, ma dove rispetto a certi fini non c’è etica che tenga. Dove della teoria di Machiavelli si tiene conto solo di una parte, dimenticando che lo stesso Machiavelli scrisse: “Chi viene eletto principe col favore popolare, deve conservare il popolo come Amico”. Il popolo tutto, possibilmente.

Il gruppo “Roccavivara OLTRE”

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