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mercoledì, Maggio 8, 2024

Isola ecologica a ridosso del lago, sit-in di protesta a Castel San Vincenzo

AttualitàIsola ecologica a ridosso del lago, sit-in di protesta a Castel San Vincenzo

L’idea di realizzare un’isola ecologica a ridosso del lago di Castel San Vincenzo – uno dei paesi appartenenti al Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise – non è stata presa affatto bene dai cittadini. Possono chiamarla come vogliono – dicono – ma nei fatti non sarà altro che una sorta di discarica a cielo aperto, dove finiranno per essere accumulati lavatrici, televisori, computer, materassi e quant’altro. Un vero e proprio pugno nell’occhio, per buona immagine di un lago che attira persone anche da fuori regione. Per dire no a questo progetto è stato organizzato un sit-in di protesta nelle vicinanze del luogo prescelto per realizzare l’isola ecologica. Portavoce dei manifestanti, Emilio Izzo, non nuovo a battaglie del genere: “Un lago – ha detto – è un lago e quello di Castel san Vincenzo non fa eccezione! Un Parco Nazionale è un Parco Nazionale e quello d’Abruzzo, Lazio e Molise non fa eccezione! Il rispetto per questi ed altri luoghi a forte valenza ambientale-paesaggistica-naturalistica, vige sulle Alpi così come in Molise. Qui si sta consumando un attacco riprovevole nei confronti della natura e del paesaggio. Un’isola ecologica (così come piace definire e veicolare la cosa da parte dell’amministrazione comunale locale all’opinione pubblica), una sorta di discarica a cielo aperto, che definire oscena è poca cosa! In pratica, i governanti del posto, nel confermare l’affronto dandoci dentro con i lavori anche con la pioggia, definiscono, carte alla mano, opera di valorizzazione l’accumulo di rottami di lavatrici, televisori, computer, materassi, w.c. e tanto altro ancora, a confine con il lago e adiacente a un costone roccioso”. Il sit in è solo il primo atto della protesta. Oltre a promuovere un’assemblea pubblica in paese per informare in maniera più approfondita la cittadinanza, si sta pensando anche di percorrere altre strade per fare chiarezza sulle autorizzazioni e dunque tentare di bloccare questo progetto. Anche la dirigenza dei Beni culturali è stata invitata a intervenire. Izzo ha chiesto infatti di sospendere in autotutela il provvedimento di competenza.

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