di ANNA MARIA DI MATTEO
E’ il Kazakistan a trainare l’export del Molise che nel primo semestre del 2016 ha registrato +92,8%. Il dato, sorprendente, è stato diffuso dall’Istat e commentato dall’Ufficio studi e ricerca di Unioncamere.
Dal Molise, diretta nel Paese dell’est asiatico, una commessa straordinaria di tubi, condotti profilati, cavi e accessori in acciaio. Senza questa vendita, l’aumento delle esportazioni si sarebbe attestato al 6,9%.
Nonostante il risultato estremamente positivo dei primi sei mesi del 2016, il Molise continua ad incidere poco in termini di export nazionale, è il commento di Unioncamere, sia verso i Paesi dell’Unione europea che verso quelli extra europei. Scendendo nel particolare, i prodotti finiti classificati secondo la materia prima, sono passati da circa 13 milioni di euro esportati nel periodo gennaio-giugno 2015 a circa 164 milioni del primo semestre del 2016. Un aumento evidentemente anomalo, condizionato proprio dalla commessa in Kazakistan. Al di là di questo risultato, che può essere considerato estemporaneo perché non stabile, assumono maggiore rilievo invece, i dati delle esportazioni riferite ai settori tradizionali: i prodotti alimentari e le bevande per i quali si è registrato un +8%, con un ruolo importantissimi ricoperto dai prodotti da forno e farinacei e i componenti e gli accessori per autoveicoli e i motori con un aumento del 12,9%.
A livello nazionale, l’export è stazionario, con un aumento registrato nelle regioni meridionali e nord orientali e con un calo nelle aree insulari, nord occidentali e centrali.
Le regioni che forniscono un contributo positivo all’export del Paese sono la Basilicata, con un +82,7%, il Friuli Venezia Giulia (+10,4), l’Abruzzo con un più 13,6%, l’Emilia Romagna e la Lombardia. Quelle che forniscono un risultato negativo sono il Piemonte, la Sardegna con -30,5% , il Lazio e la Sicilia. Il contributo del Molise, a parte il sostanzioso aiuto arrivato dal Kazakistan, è del tutto indifferente per l’export nazionale.
