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mercoledì, Maggio 8, 2024

Isernia. Ostetricia-ginecologia sempre più a corto di personale, il gruppo neomamme lancia l’allarme

AttualitàIsernia. Ostetricia-ginecologia sempre più a corto di personale, il gruppo neomamme lancia l'allarme

nasciteProprio nel momento in cui cominciano a trovare i primi confortanti riscontri le proposte formulate dal gruppo delle “neomamme di Isernia”, in campo per sostenere i reparti di Ostetricia/Ginecologia e Nido/Pediatria dell’Ospedale Veneziale, arriva una notizia che getta nuove ombre sul futuro delle due unità operative. Ne danno notizia le stesse neomamme: “Dobbiamo purtroppo evidenziare una notizia giunta in questi ultimi giorni – si legge in una nota – che riguarda l’ordine di servizio di un ginecologo da Isernia a Termoli: in un momento così difficile per il nostro Ospedale, il reparto di Ostetricia/Ginecologia è stato ulteriormente sguarnito e, in un contesto in cui già si lavora con gravi carenze, per mantenere il servizio di guardia attiva, i medici rimasti sono costretti a turni massacranti sperando che l’ordine di servizio abbia una durata limitata. Questa notizia ci spaventa come pazienti e ci porta a chiedere di approfondire la questione”. In ogni caso le neomamme non intendono abbassare la guardia. Vanno avanti per la loro strada, senza perdere di vista il loro principale obiettivo: far sì che al Veneziale si possa partorire anche in futuro. Grazie alla piena collaborazione instaurata con i dirigenti e del personale medico, si sono ottenuti i primi incoraggianti risultati. Il gruppo delle neomamme parla di una “comunicazione costruttiva, tale da realizzare molti cambiamenti che riteniamo fondamentali per la salvaguardia e il miglioramento dei reparti menzionati, in un momento di forte crisi della sanità pubblica molisana. A titolo di esempio, citiamo alcuni punti del nostro progetto: l’applicazione della dichiarazione congiunta OMS/UNICEF “I 10 passi per proteggere, promuovere e sostenere l’allattamento al seno”, che consentirebbe di acquisire gli standard per aderire all’iniziativa internazionale “Ospedali amici dei bambini e delle bambine”; favorire l’immediato contatto “pelle a pelle” tra madre e neonato; attuare la pratica del “rooming in”; mettere a disposizione spazi per gruppi di allattamento; fornire una maggiore assistenza pre e post-partum”. Le mamme sono consapevoli delle oggettive difficoltà, ma non per questo intendono rassegnarsi a un destino che per alcuni appare già scritto: “Pur percorrendo una strada tortuosa- si legge ancora nella nota diffusa dal gruppo delle neomamme – grazie alla partecipazione attiva e all’apertura dei medici e dei loro collaboratori, vediamo gradualmente concretizzarsi proposte che fino a qualche mese fa sembravano addirittura impraticabili. Ci sono ancora molte iniziative da portare a termine, ma siamo fiduciosi che potranno essere messe in atto in tempi brevi soprattutto se continueremo ad essere sostenuti dall’équipe così strutturata, in nome di una auspicabile continuità”.

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